AZIENDA INTESTATA A UN PRESTANOME PER VENDERE AUTO DI LUSSO IN “NERO”

La Guardia di Finanza di Padova ha sequestrato, per effetto di un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale patavino – su richiesta della locale Procura della Repubblica (Sost. Proc. Roberto D’Angelo) – beni e denaro per un valore complessivo di 67.000 euro, costituenti l’intero patrimonio di un pregiudicato. L’adozione della misura cautelare reale è intervenuta a seguito dell’esecuzione di complesse indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Cittadella (PD) e coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, durate oltre sei mesi, che hanno consentito di accertare come l’amministratore di fatto di una ditta individuale, operante a Piombino Dese (PD) nel settore della compravendita di autovetture, formalmente intestata ad un soggetto indigente, abbia omesso di presentare le prescritte dichiarazioni fiscali, nascondendo al fisco, per gli anni dal 2013 al 2015 ricavi per oltre 750.000 di euro, cui corrispondono oltre 250.000 euro di imposte non versate all’erario. In tal modo l’amministratore di fatto si è altresì reso responsabile del delitto di omessa presentazione delle dichiarazioni Iva e redditi e di occultamento delle scritture contabili, fattispecie previste e punite dagli artt. 5 e 10 del D.lgs. 74/2000. Il soggetto, C.S., pluripregiudicato per reati fiscali e per spaccio di sostanze stupefacenti, a fronte della promessa di irrisorie somme di denaro, aveva convinto un soggetto indigente, senza alcuna capacità imprenditoriale ed economica, ad avviare una ditta individuale, allo scopo di importare auto dall’estero (tra cui Audi, Bmw, Mercedes, Range Rover), per poi rivenderle sul territorio nazionale a un prezzo particolarmente vantaggioso, ma solo per effetto del mancato versamento delle imposte dovute. Nel corso delle attività di perquisizione delegate dall’A.G. ed effettuate nel novembre del 2016, le Fiamme Gialle cittadellesi avevano rinvenuto presso l’abitazione di C.S. documentazione bancaria e “chiavette” relative al servizio di home banking, grazie alle quali lo stesso poteva operare in nome e per conto della ditta senza figurare ufficialmente. Partendo dai dati bancari i finanzieri sono così riusciti a ricostruire il complessivo volume d’affari della ditta individuale. Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti nel corso dell’attività d’indagine, l’Autorità Giudiziaria ha infine disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di tutti beni nella disponibilità di C.S., risultati avere un valore complessivo di oltre 67.000 euro. Gli esiti di questa attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza di Padova, per la repressione del grave fenomeno dell’evasione fiscale, a tutela dei cittadini e degli imprenditori onesti.