Secondo il 14° rapporto della serie Report Card, "Costruire il futuro – I bambini e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei paesi ricchi”, reso pubblico oggi dall’UNICEF-Centro di Ricerca Innocenti (IRC), un bambino su cinque, nei Paesi ricchi, vive in relativa povertà economica e uno su 8 si trova ad affrontare problemi di insicurezza alimentare.
“Costruire il futuro" è il primo rapporto che valuta le condizioni dei bambini in 41 Stati ad alto reddito in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) identificati come i più importanti per il loro benessere.
Lo studio stila una classifica dei paesi in base alla loro performance ed elenca le sfide e le opportunità che le economie avanzate affrontano per raggiungere gli impegni globali a favore dei bambini.
Circa 1 bambino su 10 nei paesi ad alto reddito vive in famiglie in cui neppure un genitore ha un impiego stabile.
Fra i giovani fra i 15 e i 19 anni di questi Stati circa 1 su 13 non lavora, non studia e non segue un programma di formazione (NEET).
Nei paesi ad alto reddito (dato 2012) il suicidio è la principale causa di morte tra i giovani di ambo i sessi tra i 15 e i 19 anni, con il 17,6% della mortalità totale registrata in questa fascia di età.
E almeno 1 bambino su 10, nei paesi esaminati, è regolarmente vittima di bullismo. Il rapporto misura la qualità della vita dei bambini e degli adolescenti nei paesi ricchi in base agli indicatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Porre fine alla povertà: in media, 1 bambino su 5 nei paesi ad alto reddito vive in povertà reddituale relativa, sebbene ci siano delle differenze rilevanti, da 1 su 10 in Danimarca, Islanda e Norvegia, a 1 su 3 in Israele e Romania.
Porre fine alla fame: una media di 1 bambino su 8 in paesi ad alto reddito affronta insicurezza alimentare, aumentando a 1 su 5 nel Regno Unito e negli Stati Uniti e a 1 su 3 in Messico e Turchia.
Assicurare una vita in salute: la mortalità neonatale è calata drasticamente nella maggior parte dei paesi; e i tassi di suicidio fra gli adolescenti, di fertilità adolescenziale e di alcolismo stanno diminuendo. Tuttavia, 1 adolescente su 4 ha riportato di soffrire di 2 o più sintomi psicologici per più di una volta a settimana.
Assicurare istruzione di qualità: anche nei paesi con risultati migliori, inclusi Giappone e Finlandia, circa un quinto dei quindicenni non raggiunge livelli di competenza minimi in lettura, matematica e scienze.
Raggiungere la parità di genere: in media, il 14% degli adulti intervistati in 17 paesi ricchi ritiene che l’istruzione universitaria sia più importate per i ragazzi che per le ragazze.
Italia, bambini sotto stress ma senza fenomeni estremi. L’Italia occupa una posizione intermedia (24° posto sui 41 Stati dell’UE e dell’area OCSE presi in esame) nella tabella generale di confronto relativa ai 9 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile analizzati.
Il nostro paese ricopre una posizione di eccellenza in "Pace, giustizia e istituzioni efficaci" (2° posto), mentre ottiene il suo risultato peggiore nell’obiettivo "Eliminazione della povertà" (31° posto).
In Italia il 25,1% dei bambini vive in povertà reddituale relativa e il 51% in povertà multidimensionale (il 5° tasso più alto).
Con l’11,2% dei 15-19enni che non lavora, non studia e non segue un programma di formazione (NEET) il nostro paese si colloca nell’ultimo terzo della classifica per questo obiettivo (30°); il 9,7% dei minorenni vive in famiglie senza lavoro.
L’Italia ha la più alta percentuale di bambini di età compresa tra gli 11 e i 15 anni che riferiscono di soffrire di due o più sintomi di disagio psicologico per almeno una volta alla settimana (36,5%).
L’Italia occupa il quintultimo posto per tasso di omicidio infantile nella tabella (0,19 casi su 100.000).
Il tasso di bullismo cronico auto-segnalato è il terzo più basso per questo gruppo di paesi (il 5,2% degli 11-15enni ha subito episodi di bullismo almeno due volte al mese).
· Il tasso di suicidio tra gli adolescenti (15-19 anni) è di 1,9 su 100.000 (il secondo più basso). Il paese ha anche il quarto tasso di ubriachezza più basso tra i bambini di età compresa tra 11 e 15 anni, pari al 4,4%.
“La Report Card 14 è un campanello d’allarme, che ci ricorda che anche nei paesi ad alto reddito il progresso non va a beneficio di tutti i bambini” sottolinea Sarah Cook, direttrice del Centro di Ricerca dell’UNICEF Innocenti. “Redditi più alti non portano automaticamente a condizioni migliori per tutti i bambini, possono anzi aggravare le disparità. I governi di tutti i paesi devono agire per assicurare che le differenze vengano ridotte e che si effettuino progressi per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per i bambini.”
La classifica risulta positiva per quei paesi, fra i 41 analizzati, che appaiono spesso ai primi posti nelle ultime analisi comparative sullo sviluppo umano e infantile – Scandinavia, Germania e Svizzera –, meno positiva per i paesi del gruppo con reddito inferiore, tra cui Romania, Bulgaria e Cile.
Tuttavia un’analisi più attenta rivela la presenza di margini di miglioramento ovunque, dato che tutti i paesi si collocano su due o più obiettivi a metà o nell’ultimo terzo della classifica.
Per alcuni indicatori – disuguaglianza di reddito, salute mentale autodichiarata degli adolescenti e obesità – il trend mostra motivi di preoccupazione nella maggior parte dei paesi ricchi.
In due terzi degli Stati esaminati le famiglie più povere con bambini si trovano oggi ancora più penalizzate rispetto alla media del 2008.
Il tasso di obesità tra i giovani tra gli 11 e i 15 anni e il numero di adolescenti che hanno riportato di soffrire di 2 o più sintomi psicologici ogni settimana sta aumentando nella maggior parte dei paesi. Sebbene molti paesi abbiano compiuto grandi progressi su diversi indicatori, rimangono ancora profonde differenze in altre aree. I livelli di reddito nazionali non rivelano tutte queste differenze: per esempio, la Slovenia è molto più avanti rispetto a paesi decisamente più benestanti su molti indicatori, mentre gli Stati Uniti si classificano al 37esimo posto su 41 nella classifica generale.
Sulla base dei risultati presentati nella Report Card 14, l’UNICEF chiede ai paesi ad alto reddito di intraprendere azioni in 5 aree chiave:
· Mettere i bambini al centro di un progresso equo e sostenibile – Migliorare il benessere di tutti i bambini oggi è fondamentale per raggiungere sia equità sia sostenibilità.
· Non lasciare nessun bambino indietro – Le medie nazionali spesso nascondono estreme disuguaglianze e una condizione di grande svantaggio dei gruppi più poveri.
· Migliorare la raccolta di dati comparabili – In particolare sulla violenza sui bambini, sullo sviluppo della prima infanzia, sulle migrazioni e sul genere.
· Utilizzare le classificazioni per adattare le risposte politiche in base ai contesti nazionali – Nessun paese ha avuto risultati positivi su tutti gli indicatori del benessere per i bambini e tutti i paesi stanno affrontando delle sfide per raggiungere almeno alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili incentrati sui bambini.
· Onorare gli impegni presi per lo sviluppo globale sostenibile – Il quadro globale degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile impegna tutti i paesi in un’impresa globale.