Sono in aumento le malattie da contagio sessuale tra i giovani. Soprattutto ora che stiamo entrando nell’estate, è altamente probabile che queste situazioni aumenteranno. Sono i dati diffusi oggi a Siena dall’ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research). Tutto nasce dal fatto che solo una percentuale intorno al 50% fa uso regolare di preservativo. Dati allarmanti e in crescita che, allo stato dei fatti, non vediamo come non potrebbero continuare a essere tali, se non addirittura peggiorare.
La causa principale di questo mancato uso della prevenzione è dovuto alle famiglie. Non possiamo obbligare i genitori bacchettoni a non essere tali, ma possiamo sperare che -sul lungo termine- si faccia sempre più spazio una cultura e una educazione che consideri i rapporti sessuali come normalita’ e non solo coronamento di una missione religiosa o di costume. Genitori bacchettoni che sono alla base della cultura della trasgressione e della poca-considerazione che coinvolge molti dei loro figli, consegnandoli nelle mani della precarietà in salute (e -per quanto ci riguarda- anche in cultura). E quindi c’è solo una strada di cui si deve far carico lo Stato: informazione ed educazione sessuale. A partire dalle scuole elementari e, via via, sempre piu’ specifica. Non sarebbe la prima volta che un individuo informato, anche e soprattutto se minore e adolescente, rappresenti una maggiore sicurezza per sè, per la società e per lo Stato, anche in termini economici. Dove sono i programmi ad hoc della scuola pubblica, a parte la buona volonta’ di alcuni arditi e volenterosi insegnanti? Semplicemente non ci sono. Continuiamo a farci male?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc