Dal 2010 a oggi, in soli 7 anni, i posti letto si sono drammaticamente ridotti: circa 4.000, soprattutto nelle strutture pubbliche. Oggi i 14.637 posti letto a disposizione non garantiscono assolutamente i LEA. Ma i ministeri della Salute e dell’Economia non sono ancora soddisfatti.
Le conclusioni del tavolo tecnico per il monitoraggio dell’attuazione del DM 70/2015 ha concluso ricordando chela Sicilia dovrà inviare “il crono programma degli interventi per la riconduzione entro gli standard al 31/12/2018, contenente le relative fasi intermedie”.
Gli atti amministrativi conseguenti all’emanazione del Decreto di riordino della rete per l’emergenza (n. 629 del 31 marzo scorso) ancora non sono stati completati da tutte le Aziende Sanitarie.
L’assessorato regionale alla Sanità ha concesso la stabilizzazione solo di 87 anestesisti una goccia nel mare dei bisogni! E ad oggi non tutti sono stati assunti!
Alle porte, dunque, un’altra calda estate dove la Sicilia sconterà le gravi carenze di organico nei Pronto soccorso, nelle rianimazioni, nelle strutture per le patologie tempo-dipendenti, nelle ostetricie, nelle pediatrie, nelle radiologie, nelle patologie cliniche, in sintesi in tutte le unità operative che ogni giorno, fanno fronte ai bisogni di una popolazione che d’estate raggiunge e talvolta supera i 6 milioni.
“Ma insomma, qualcuno pensa che la pazienza non abbia un limite?! Che ancora una volta assisteremo ad infinite attese per un posto letto in urgenza? A disperate corse di ambulanze del 118 tra un ospedale e l’altro? A reparti chiusi per impossibilità di garantire il minimo servizio? Ad ambulatori che sospendono le prestazioni? Ma le tasse i cittadini continuano a pagarle!! Sempre!!”. Con questi interrogativi, il segr. reg.le Anaao Assomed Sicilia, Pietro Pata, invita la parte politica e istituzionale a non tergiversare oltre…
“Ci aspettavamo – aggiunge Pata – che al 30 giugno avremmo assistito ad una completa attuazione delle norme per l’assunzione del personale necessario a garantire standard accettabili di assistenza, invece ancora è l’enorme carico di lavoro a cui si sottopone il personale in servizio, a dare sollievo ai cittadini e a permettere la tenuta del servizio sanitario siciliano.
“Ma veramente – prosegue – si crede che rinnovare incarichi per brevi periodi, in strutture dell’emergenza, possa dare risultati? Si guardi all’ASP di Trapani dove è andato deserto un avviso per medici del Pronto soccorso! Non si può accettare il martirio, sapendo peraltro di mettere a rischio non solo la propria professionalità ma anche l’incolumità dei cittadini!”.
Se è vero che questa regione è uscita dai Piani di rientro ed è in fase di consolidamento, allora occorre che lo Stato autorizzi da subito le procedure concorsuali necessarie a ripristinare la funzionalità di centinaia di strutture sanitarie negli ospedali prima e poi sul territorio.