Migranti respinti da Sindaco Taormina. Turisti, non portate soldi in quella città buia

Il Sindaco di Taormina è stato lapidario: il piano che prevede l’ospitalità per 38 migranti non gli va bene. Ovviamente il Sindaco dice di non essere razzista e che il suo rifiuto e’ solo per questioni ambientali, cioè -interpretiamo- la cittadina messa a nuovo coi soldi del recente G7, non merita l’arrivo di queste persone sporche, brutte e potenzialmente delinquenti. Siamo esagerati? Lasciamo stare tutti i discorsi sull’accoglienza e sulle politiche conseguenziali (su cui crediamo di avere opinioni diverse da quella del nostro Sindaco)… ma stiamo parlando di 38 persone, TRENTOTTO!! E’ evidente che il primo cittadino di questa località turistica famosa, oltre a non capire niente di umanità, solidarietà, civiltà, non sa neanche far di conto. E non si rende conto che questa sua deficienza aritmetica gli si ritorce contro con una potenza che va ben oltre il numero 38. Oppure -che e’ la cosa più probabile- in un mondo in cui in tanti sono convinti di fare il bene pubblico solo perchè lo mettono in atto, lo comunicano e lo giocano coi loro simili (complice anche Internet, Facebook, Twitter e Google, coi loro collegamenti mirati e l’uso criminale e distorto dei cookie)… in questo mondo ognuno vive il proprio delirio di onnipotenza convinto che sia quello del mondo e dell’umanità.
Suggeriamo quindi:
– al Sindaco di continuare cosi’ fino a quando sarà “schiattato” di fronte allo specchio in cui continuera’ a ripetere “specchio, specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame”. Non possiamo augurargli altro, che’ non capirebbe e, anzi, si sentirebbe violato nella sua autonomia decisionale, bla bla;
– ai cittadini di Taormina di seguire il meglio possibile quanto accade e decidere di conseguenza alle prossime elezioni, ammesso che ci sia qualcuno di diverso -a parte le tipiche faide tra partiti e fazioni piu’ o meno delinquenziali- in grado di dare un volto umano alla loro bella cittadina;
– ai turisti di evitare di portare un solo centesimo nella casse di questa citta’. I soloni dell’economia conseguenziale alle politiche di questo Sindaco, se ne accorgeranno? Difficile, ma almeno ognuno di noi avra’ buttato un seme di liberta’, e qualche contagio e riflesso non e’ escluso che si abbia.
Non abbiamo altro modo di combattere queste forme di economia regressiva e incivilta’ umana e giuridica. Il tempo lavora per noi, anche -e purtroppo- col prezzo delle vittime odierne di questo Sindaco che non fa onore alla grande tradizione culturale ed economica della sua citta’.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc