SCUOLA – Mancano prof di matematica? Nessuna crisi di vocazione

“Ma quali crisi di vocazione: rispetto a 10 anni fa, in Italia il numero di laureati in matematica è raddoppiato e l’insegnamento a scuola rimane uno degli sbocchi naturali. I docenti ci sono, pure abilitati, ma sono lasciati ai margini e fuori dalle graduatorie che portano alle assunzioni a tempo indeterminato e alle supplenze annuali”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, commentando il falso allarme lanciato oggi dalla stampa nazionale sulla presunta mancanza di insegnanti di matematica nella scuola.

“Non si trovano – scrive La Repubblica che è andata a riprendere i dati forniti da Tuttoscuola qualche giorno fa e già rilanciati dall’Anief – e le cattedre di ruolo rimangono vuote. Il problema è avvertito soprattutto alle medie, dove quest’anno si è creata una voragine: 3.817 posti rimasti vacanti dopo i trasferimenti, soprattutto al Nord con la Lombardia che da sola arriva a 1.072. Nemmeno le prossime immissioni in ruolo colmeranno del tutto il "buco": i vincitori del Concorso 2016 non saranno sufficienti e le graduatorie ad esaurimento per la classe di matematica e scienze alla secondaria di primo grado sono già svuotate da tempo”. Il problema è che "a concorsi ormai quasi completati in tutta Italia saranno disponibili alla nomina circa 2.200 professori iscritti in graduatoria, un numero insufficiente per ricoprire tutti i quasi quattromila posti liberi". Dunque per oltre 1.600 posti non assegnati sarà necessario ricorrere a supplenti e non sarà comunque facile trovarli. E magari saranno gli stessi bocciati al concorso, che sono tanti”.

Quello che la stampa non dice è che nelle GaE, sparsi per le province italiane, ci sono in realtà migliaia di docenti di matematica che potrebbero andare a ricoprire i posti vacanti. Solo che si trovano in province diciamo così ‘sbagliate’, dove non c’è carenza di cattedre, e il Governo nemmeno nel 2017 ha dato loro la possibilità, per il terzo anno consecutivo, di spostarsi di zona. Creando un danno a loro che rischiano di non lavorare se non sulle supplenze brevi, e agli studenti che si ritroveranno ancora davanti il supplente di turno.

“È un’assurdità – spiega Pacifico – aver portato a cinque anni l’aggiornamento. Ma l’apice dell’incapacità organizzativa è la decisione, presa ormai da diverso tempo, quindi da spartire con altri governi, di non permettere più l’inserimento nelle GaE di coloro che sono collocati nelle graduatorie d’istituto. Anche quando le GaE sono esaurite, quasi a voler far prevalere la logica dell’autolesionismo su quella della funzionalità. Stiamo parlando di migliaia di docenti a tutti gli effetti, abilitati dopo il 2011 tramite Pas e Tfa con gli stessi metodi selettivi e formativi di chi li aveva preceduti frequentando le Ssis. Solo che, di punto in bianco, si è deciso di scegliere la strada opposta, blindando le GaE e facendo diventare questi laureati degli insegnanti a metà. E non solo in matematica, ma anche specializzati nel sostegno e di altre classi di concorso. Perché non hanno alcuna possibilità di essere assunti a tempo indeterminato. In molti, però, si sono ribellati e hanno fatto ricorso, tanti con il nostro sindacato, il cui esito definitivo deve ancora essere sancito”.

A questo proposito, Anief rimane comunque ottimista. Perché è da un decennio che riesce, sistematicamente, a collocare nelle GaE – il canale di assunzione per il 50% dei posti, riservato al personale abilitato attraverso i corsi universitari – tanti docenti precari illegittimamente esclusi. L’opera del sindacato, a tutela dei loro diritti, ha avuto inizio con la Legge 169/2008, che proprio grazie alle proteste dell’allora giovanissimo sindacato permise la loro iscrizione nelle GaE.

Alla fine di quello stesso anno, nel dicembre 2008, all’Anief Onlus subentra l’Anief Sindacato che allarga la sua azione a tutto il personale della scuola, precario o di ruolo, dopo la chiusura delle SSIS ma non dei corsi abilitanti presso Scienze della Formazione Primaria, Accademie e Conservatori, dove si continua a formare docenti che rimangono esclusi dalle GaE: l’organizzazione riparte con la mobilitazione, promuove tre manifestazioni a Roma che in due anni portano all’approvazione di un emendamento al Decreto Milleproroghe 2012, il quale consente l’inserimento in GaE, sia pure nella IV fascia e non nella terza come richiesto, nel maggio 2012 (successivamente il Tar reputerà quella fascia illegittima).