In apertura del XXXVIII Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si svolgerà nella Fiera di Rimini da domenica 20 a sabato 26 agosto, giunge un’autorevole e penetrante lettura del titolo scelto per l’edizione di quest’anno, la frase tratta dal Faust di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. C’è un’eredità da riguadagnare: ma come? La risposta giunge da un messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in attesa del messaggio che papa Francesco sta facendo pervenire attraverso il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin e che verrà letto domenica 20 agosto all’inizio della santa Messa delle 10.45 (trasmessa in diretta RaiUno) che sarà celebrata nell’Auditorium della Fiera dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi.
Il presidente Mattarella interpretando la frase di Goethe mette l’accento sulle responsabilità nel passaggio generazionale. «Responsabilità degli adulti, che non possono consumare in sovrappiù beni e opportunità sottraendoli ai propri figli. Responsabilità anche dei giovani, che sono chiamati a far proprie le storie e le cose per dare ad esse un futuro e divenire di questo protagonisti».
Il mondo globalizzato e ipertecnologico «mette in discussione l’autonomia stessa della persona» (al Meeting per inciso si rifletterà a fondo sull’intelligenza artificiale con alcuni tra i maggiori esperti del tema). Ma anche qui, nessun ripiegamento: «L’idea di libertà, il senso di comunità, l’ambizione di fare storia, richiedono di essere continuamente riformulati, vissuti nel presente». Un lavoro che spetta primariamente ai giovani e alle «forze vive lungimiranti: tenere sempre viva l’attenzione sulle conseguenze delle scelte di oggi e contrastare il campo corto di chi rinuncia ad alzare lo sguardo e progettare il futuro».
Le parole chiave indicate dal Presidente sono responsabilità (soprattutto «verso chi viene dopo di noi») e solidarietà, da esplicitare in chiave sussidiaria, coinvolgendo una molteplicità di soggetti: «La politica, le istituzioni, i soggetti economici, i corpi sociali, hanno tutti un peso nel determinare gli esiti dei cambiamenti in atto». Complessità e interdipendenza quindi «non sono alibi per un disimpegno». E qui Mattarella punta l’attenzione su un tema che attraverserà trasversalmente tutto il Meeting di quest’anno. «L’attenzione verso i giovani deve tradursi in occasioni concrete e innovazioni, che aprano le porte a una mobilità sociale vera e a una piena cittadinanza, a partire dal diritto al lavoro e alla istruzione, che sta alle radici della libertà delle persone e della società. Così, investendo sul futuro, una collettività ritrova fiducia e raddoppia la propria forza».
«Avremo tutta la settimana del Meeting non tanto per riprendere, ma per lasciarci leggere e mettere in questione dal messaggio del Presidente, in attesa di quello del Papa», commenta la presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarnieri. «Un anno fa scegliemmo la frase di Goethe perché ci sembrava utile per l’oggi, una chiave di lettura del presente. Ora capiamo di più il perché di quella scelta. Siamo grati al presidente Mattarella che guarda al Meeting come un luogo in cui si può rilanciare un messaggio di ripresa e di speranza per tutti, un’esperienza che si mette accanto ad altre al servizio della comunità civile».
Intanto domenica 20 agosto alle 15.00 l’evento inaugurale del Meeting sarà l’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sul tema “L’eredità e il futuro dell’Italia”. Il Presidente interverrà in Auditorium Intesa Sanpaolo B3 dopo le introduzioni di Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. In apertura Nassir Abdulaziz Al-Nasser, alto rappresentante dell’ONU per l’Alleanza delle Civiltà, darà lettura del messaggio di saluto del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.