di Nicola Currò
L’appuntamento culturale e politico di fine estate, che catalizza l’attenzione dei mezzi d’informazione, è solo uno: il Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini. Il titolo della 38esima edizione, che si svolgerà dal 20 al 26 agosto, è ambizioso nella sua espressione culturale: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”, ma estremamente indicativo circa la situazione sociale dei nostri giorni. Le implicazioni che la frase di Goethe ha sulle nostre esistenze sono tante e importanti. Papa Francesco, nel messaggio inviato agli organizzatori del Meeting, ha sottolineato che si tratta di un «invito a riappropriarsi delle proprie origini dal di dentro di una storia personale, poiché per troppo tempo si è pensato che l’eredità dei nostri padri sarebbe rimasta con noi come un tesoro che bastava custodire per mantenerne accesa la fiamma». Non è stato così, «quel fuoco che ardeva nel petto di coloro che ci hanno preceduto si è via via affievolito». Tutta la ricchezza che i nostri genitori ci hanno tramandato non è affatto scontato che continui a produrre ricchezza e benessere se non si prende consapevolezza che risulta impossibile «edificare il futuro senza prendere posizione riguardo alla storia che ha generato il nostro presente».
Sul titolo del Meeting è intervenuto anche il Presidente del Consiglio durante l’atteso intervento inaugurale dell’edizione 2017. Per Paolo Gentiloni l’eredità da prendere in considerazione non è «quella del sovranismo o di chi guarda al passato in termini nostalgici, come a un bene di rifugio. Ciò porta a un individualismo esasperato e a irresponsabilità. È invece importante guardare al futuro con rinnovata fiducia». Il premier, durante il suo intervento, ha anche lanciato un appello agli italiani, affinché si sentano uniti attorno alla capacità di garantire la sicurezza da parte dello Stato, e si è soffermato sul tema del lavoro ai giovani, che rappresentano una ricchezza per le imprese: «Nella legge di bilancio – ha detto – ci concentreremo sul lavoro per i giovani con incentivi permanenti, che consolideranno i risultati del Jobs Act e sosterranno le politiche attive».
Se dunque il tema del Meeting di quest’anno è riguadagnare tutto ciò che abbiamo ereditato dai nostri padri, ciò significa che ognuno di noi ha una responsabilità rispetto alla propria esistenza: prendere consapevolezza che il passato non si può riesumare, ma si può costruire un presente e un futuro migliore grazie al passato purché si sia disposti ad accogliere e custodire ciò che la tradizione ci ha tramandato.
C’è un solo problema nel compiere questo cammino: in un’epoca di “società liquida” superare la tentazione di disfarsi del passato è un passaggio è tutt’altro che scontato.