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Il sindacato ribadisce che il passaggio dei lavoratori Ato3 e Messinambiente alla Messinaservizi Bene Comune, non rappresenta il transito da una società pubblica ad una privata, ma tra due società a totale partecipazione pubblica…
"Non c’è tempo da perdere, a tutela dei lavoratori e del servizio”, i segretari generali della CGIL e della Funzione Pubblica di Messina, Giovanni Mastroeni e Clara Crocé, insieme al responsabile del settore Carmelo Pino intervengono in modo netto sul passaggio del personale dell’igiene cittadina alla Messina Servizi, ribadendo la necessità di evitare percorsi accidentati ed evidenziando come la sede opportuna per il passaggio dei dipendenti sia quella dell’Ufficio provinciale del Lavoro. “Non riusciamo a comprendere i motivi per i quali l’ingegnere Sciacca abbia convocato le OO.SS, considerato che non rientra certamente nei compiti istituzionali attribuiti alla ITL il transito dei lavoratori da una società all’altra. Tale compito – rilevano la CGIL e la FP – è sicuramente attribuito all’Ufficio provinciale del lavoro, a cui, insieme alla FISCIM–Confsal, abbiamo già avanzato la richiesta di convocazione per il transito dei lavoratori prima del 31 agosto 2017”.
Il passaggio delle maestranze dell’ATO ME3 e della Messinambiente verso la Società Messinabenecomune, è il passaggio di lavoratori tra società a totale partecipazione pubblica e non il passaggio da una società pubblica a un gestore privato (veci il caso di Santa Teresa Riva)”.
Secondo la CGIL e la FP qualcuno sta giocondo allo sfascio mascherandosi dietro la richiesta di presunta applicazione della l.r. 9 del 2010, evocando tavoli tecnici di cui non si comprendono gli scopi e che rischiano di far perdere tempo utile alla iscrizione all’albo della stessa società. E’ assurdo sollecitare l’applicazione di una legge, definita dallo stesso Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone, “non solo contraddittoria ma anche di difficile applicazione, anche per i continui interventi legislativi disposti con le leggi regionali che sono state approvate nel tempo n. 11/2010, n. 26/2012, n. 49/2012, n. 3/2013, n. 13/2014” e tra queste la legge regionale 9 gennaio 2013 che consente ai singoli Comuni di continuare “a gestire il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti”.
La SRR, che ricordiamo è un consorzio di Comuni per il 95%, è connotata dalle medesime criticità proprie degli ex ATO. Uno dei maggiori rischi per i lavoratori è quello di non avere la garanzia di percepire con regolarità gli stipendi, mentre per i cittadini il rischio è il rischio di non avere il servizio. La CGIL e la FP rimangono quindi fermi all’accordo siglato il 18 di agosto, che renderemo esigibile presso ufficio provinciale del lavoro”.