Il regolamento per l’ammissione dei medici alle scuole di specializzazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, contiene pesanti anomalie in contrasto con i principi cardine di meritocrazia.
La denuncia arriva dal Gruppo Anaao Giovani Formazione: nonostante i numerosi interrogativi sollevati dal parere negativo incassato dal Consiglio di Stato, il MIUR ha continuato a percorrere in linea autonoma il suo cammino in netto contrasto con le leggi, i decreti ed il buon senso.
Innanzitutto, le tre scelte dopo la pubblicazione della graduatoria unica risultano fortemente penalizzanti e ledono il principio cardine di meritocrazia sul quale dovrebbe basarsi qualunque concorso. Infatti, se le tre scuole di specializzazione scelte dal candidato saranno già sature, quest’ultimo non potrà specializzarsi pur essendosi classificato in posizione utile in graduatoria nazionale, mentre con lo stesso punteggio o con punteggi più bassi altri candidati potranno accedere ad una scuola differente. Non si può bandire un concorso in stile lottomatica declassando il sapere medico e puntando tutto sulle tre scelte fortunate, sperando di azzeccarne almeno una!
Altre decisione discutibile è quella di non permettere nessun scorrimento della graduatoria. Questa scelta non farà altro che determinare una ulteriore perdita di contratti, che non saranno più recuperati.
Inoltre, l’assenza di una programmazione adeguata e il perpetuarsi della carenza del numero dei contratti di specializzazione e del numero delle borse di medicina generale, nonostante la grave ed attuale carenza di specialisti e di medici di medicina generale, e le fosche previsioni future, andrà a stringere ancora di più l’imbuto formativo creando una nuova categoria di disoccupati che anche quest’anno lieviterà nei numeri: quella dei giovani medici!
Tutto questo è inammissibile! Non si può continuare a negare il diritto sacrosanto alla formazione, e quindi all’ingresso nel mondo del lavoro, precludendo sogni, aspettative e speranze dei giovani medici! Fra qualche anno, ad invarianza di rotta, ci toccherà assumere specialisti provenienti dall’estero a spese dei nostri colleghi italiani!
La pubblica amministrazione italiana dovrebbe tener conto dei bisogni di salute dei cittadini, della carenza di organico del SSN e di circa 16.000 giovani professionisti che chiedono a gran voce di poter completare il loro percorso formativo!
La gestione della Cosa Pubblica non è roba da dilettanti! Si sta mandando una generazione di medici al massacro, condannandoli ad una lotta all’ultimo sangue per aggiudicarsi 1 dei 6.000 contratti messi a disposizione!