“Inammissibile che una collega in servizio presso la Guardia Medica di Trecastagni (CT) sia stata assalita e violentata sessualmente durante il turno di lavoro notturno. E’ un episodio gravissimo non solo perché la vittima in questione è una donna, ma anche perché si tratta dell’ennesima aggressione ai danni di un medico mentre sul posto di lavoro, tutela la salute dei cittadini”. Con queste parole Pietro Pata, segr. reg.le Anaao Assomed Sicilia, esprime sdegno per la vile aggressione e nel contempo assicura la massima solidarietà alla collega così fortemente colpita.
Episodio su quale è intervenuta anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha definito “inaccettabile” e visto che “il tema della sicurezza degli ospedali che in Sicilia ha riguardato una serie di casi che mi preoccupa molto”, ha aggiunto, ha convocato per oggi una riunione per cercare di capire se dietro questo caso c’è qualcosa di più profondo e come si possa intervenire.
Dopo un’estate surriscaldata da svariate aggressioni al personale medico e sanitario dei Pronto Soccorso di vari presidi ospedalieri della Sicilia, adesso gli avamposti territoriali dell’emergenza/urgenza vengono assaliti, sapendo che qui, nelle Guardie mediche, si trovano operatori isolati che diventano ostaggio di persone violente. Come nel caso della dottoressa che prestava il turno di lavoro notturno alla Guardia medica di Trecastagni.
L’ANAAO- ASSOMED prende atto delle precise rassicurazioni del direttore generale dell’ASP Catania Giuseppe Giammanco, che ha dato mandato al legale dell’azienda di costituirsi parte civile per la tutela dell’azienda sanitaria stessa e del personale, ma con forza chiede all’assessore alla regionale Salute Baldo Gucciardi e a tutti i commissari straordinari delle aziende sanitarie provinciali della Sicilia, il massimo impegno per ridurre al minimo i rischi di centinaia di medici e operatori sanitari che affrontano ogni giorno, garantendo il loro servizio in Guardie mediche, spesso ospitate in locali angusti e privi dei minimi requisiti di sicurezza.
Non stupisce che la Procura della Repubblica abbia aperto un’inchiesta.
Intanto tutti i locali dedicati ai Servizi di Continuità Territoriale dovrebbero essere allocati all’interno di altre strutture sanitarie che assicurino un servizio H24 con la contemporanea presenza di più figure professionali e, ove ciò non fosse possibile, soprattutto nei comuni più piccoli, d’intesa con i sindaci, allocarli in locali contigui a stazioni dei Carabinieri o altre strutture di pubblica sicurezza.
Nessun episodio, fosse anche il più violento e odioso, impedirà ai medici di fare il proprio dovere, al servizio dei cittadini. Ma l’Amministrazione pubblica ha l’obbligo di tutelare al massimo la professionalità dei medici e del personale sanitario per garantire il diritto alla salute.
L’ANAAO-ASSOMED vigilerà per questo.