LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE

Evasione fiscale per 3,5 milioni di euro, 128 lavoratori irregolari e 18 in nero, questo è il risultato conseguito dal Gruppo della Guardia di Finanza di Como a conclusione di una verifica fiscale nei confronti di una cooperativa sociale onlus specializzata nell’assistenza domiciliare a favore di persone anziane e disabili. Gli accertamenti, effettuati anche attraverso un costante confronto con la maggior parte dei soci cooperatori dalle cui dichiarazioni è stata appurata la loro mancata partecipazione alla vita associativa, hanno permesso di riqualificare l’Ente in impresa commerciale, con conseguente perdita delle agevolazioni fiscali ai fini delle imposte dirette, Iva e Irap. Grazie alla totale esenzione dal pagamento delle imposte, la cooperativa ha potuto praticare prezzi più vantaggiosi, tale da incrementare gli affari e distorcere le corrette regole della concorrenza. Complessivamente, sono stati rilevati 18 lavoratori in nero, i quali, operavano sotto la completa direzione dell’amministratore di fatto e di un socio volontario, coordinatore del personale infermieristico, nonché 129 soci lavoratori irregolari di cui 23 assunti con un contratto di lavoro già da tempo disapprovato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per la rilevazione dei lavoratori in nero ha trovato applicazione l’istituto della “Maxisanzione” nonché ulteriori violazioni in materia di lavoro che hanno determinato sanzioni per 190.000 euro. Da un punto di vista fiscale, la cooperativa, negli anni d’imposta 2013 e 2014, ha omesso di dichiarare al Fisco ricavi per 2,5 milioni di euro, Iva per 850 mila euro e ritenute Irpef trattenute ai lavoratori pari a 200 mila euro. Per questo motivo, le fiamme gialle comasche hanno segnalato alla Procura di Como l’amministratore di diritto, D. V. S., 27 anni, residente a Garbagnate Milanese (MI) ed il padre D. V. R., 50 anni, residente a Saronno nella sua qualità di amministratore di fatto, per il reato di omessa dichiarazione previsto dall’art. 5 del D. Lgs. 74/2000. La lotta all’economia sommersa, nella duplice forma dell’evasione fiscale e dello sfruttamento illecito della manodopera assume, nell’ambito del ruolo di polizia economicofinanziaria della Guardia di Finanza, fondamentale importanza per la tutela delle imprese che operano nel rispetto della legge e che sono danneggiate dalla concorrenza sleale di chi agisce nell’illegalità.