“Il nostro Osservatorio Appalti ci trasmette una situazione di vero impasse sul versante delle gare pubbliche della provincia di Ragusa: dal 1° gennaio 2017 al 27 ottobre scorso sono state bandite aste per un valore di poco più di 10 milioni. Continuando su questo trend, al 2017 spetterà la maglia nera: nel 2014 furono appaltate opere per 37 milioni, nel 2015 per 50 milioni, nel 2016 per 38 milioni, il 2017 non riuscirà a toccare neppure la ridicola cifra di 15 milioni!
Mettiamo, certamente, in conto le tante difficoltà che le Amministrazioni hanno dovuto affrontare per uniformarsi ai dettami del nuovo Codice dei Contratti (non ultimo l’adeguamento alla progettazione esecutiva delle opere da appaltare) ma riteniamo anche che questo crollo sia dovuto alla mancanza di una compiuta programmazione in termini di parco progetti e di ricerca di fonti di finanziamento oltre a non avere alcun peso in termini di strategia politica…
In aggiunta, registriamo le lungaggini procedurali per arrivare all’aggiudicazione di tali esigui appalti e così facendo si aggiunge al danno anche la beffa di non vedere mai partire un nuovo cantiere mentre aumentano, quelli si, i licenziamenti delle Maestranze e la chiusura delle Imprese!
In una provincia dove le cose da fare sono innumerevoli, dalle strade agli impianti di depurazione, dalla mitigazione del rischio sismico a quello idrogeologico, dall’efficientamento energetico alla riqualificazione urbana alle strutture turistico-alberghiere, assistiamo, invece, al fermo “biologico” di ruspe, gru e impalcature: una provincia immobile, quasi in lista d’attesa per l’eutanasia.”
Il Presidente di ANCE Ragusa
Geom. Sebastiano Caggia