Continua incessante l’attività di controllo della Tenenza della Guardia di Finanza di Camerino sulla regolare percezione dei Contributi di Autonoma Sistemazione (c.d. C.A.S.). Attività che proseguirà anche nei prossimi mesi, stante l’elevato numero di segnalazioni in corso di approfondimento. Il “C.A.S.”, in estrema sintesi, altro non è che un sussidio economico destinato a tutti quei cittadini che avevano la dimora abituale e continuativa in uno dei Comuni rientranti nel c.d. “cratere sismico”, la cui abitazione sia stata lesionata in tutto o in parte, oppure sgomberata in seguito ai violenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale lo scorso anno e che abbiano provveduto autonomamente a trovare un alloggio alternativo. Tale contributo può raggiungere un massimo di 900 euro mensili, in base ai componenti del nucleo familiare, con una maggiorazione di 200 euro nel caso di persone con più di 65 anni e/o portatori di handicap e/o diversamente abili con invalidità non inferiore al 67%. Molti i controlli fin qui effettuati e, purtroppo, altrettante sono state le irregolarità riscontrate dai finanzieri: è stato accertato, ad esempio, che diversi richiedenti il C.A.S. per via della formale residenza in uno dei Comuni colpiti dal sisma, in realtà vivevano tranquillamente in altre località, dove avevano il proprio medico curante e dove effettuavano prestazioni farmaceutiche o visite specialistiche con una frequenza tale da non lasciare dubbi circa il loro reale centro di interessi. Altri, che avevano dichiarato di avere nel “cratere” la dimora abituale e continuativa, in realtà svolgevano la propria attività lavorativa in ben altra località, con orario di lavoro determinato su base settimanale. Infine, persone che avevano dichiarato di abitare stabilmente in questo territorio, ma con consumi di acqua, luce e gas tipici di residenze estive. Gli importi indebitamente percepiti, sulla scorta del considerevole numero di soggetti nei cui confronti si stanno portando avanti gli accertamenti, sono, in prospettiva, molto elevati: basti pensare che sono stati già accertati oltre 60.000 euro di contributi non spettanti percepiti da 25 soggetti. In capo a 5 di questi, sono stati operati sequestri per equivalente per un ammontare complessivo di oltre 20.000 euro. Tutti i soggetti sottoposti a controllo sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per la violazione dell’art. 316 ter c.p. “Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”. L’attività della Guardia di Finanza proseguirà nei prossimi mesi senza soluzione di continuità, a tutela delle risorse pubbliche stanziate in favore delle popolazioni colpite dal sisma.