Lunedì 11 Dicembre in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2017/18 l’Università degli Studi di Messina continua ad essere passerella per gli esponenti del PD, infatti dopo la visita di Matteo Renzi, Claudio De Vincenti, Beatrice Lorenzin, Davide Faraone, Graziano Delrio, adesso è la volta di Marco Minniti.
Continuiamo così ad assistere alla politicizzazione dell’Università, che dopo essere diventata porto franco per la sigla del Masterplan, e dopo essersi trasformata in pozzo di voti per l’elezione dei suoi Dirigenti alle più importanti poltrone, diventa adesso luogo di approvazione delle politiche portate avanti dagli attuali governi.
Di fronte a questo non possiamo tacere il nostro dissenso, non possiamo condividere i provvedimenti razzisti e xenofobi, adottati dall’attuale Ministro degli Interni.
Infatti, volendo analizzare l’operato di quest’ultimo, riteniamo una vera e propria ingiustizia diventata legge, che i Sindaci possano disporre del daspo urbano nei confronti di chiunque, secondo la loro più totale discrezione, sia ritenuto indecoroso, seppur di fatto non commettono alcun reato, criminalizzando così la povertà; riteniamo inaccettabile che un migrante non possa essere più giudicato direttamente da un magistrato, condizione ritenuta da molti non solo incostituzionale (art. 24, diritto alla difesa, art. 111, diritto a un giusto processo) ma anche in contrasto con l’art. 6 della Convenzione Europea sui diritti umani (diritto al contradittorio).
Non ci sentiamo per nulla rappresentati dalla linea adottata da Unime, che negli ultimi anni è stata solita accogliere ed avvallare queste politiche anti sociali, per questo abbiamo deciso di non prendere parte alla cerimonia, che in questi anni ha solo sordamente applaudito i rappresentanti di queste.
Collettivo Studenti Indipendenti Unime