I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Rieti, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, nei confronti di un dirigente medico in servizio presso l’ospedale di Rieti. Nell’ambito della stessa attività, sono state inoltre effettuate 5 perquisizioni domiciliari e personali, nei confronti di altrettante persone indagate nello stesso filone d’inchiesta, con conseguenti sequestri di farmaci illecitamente detenuti. L’attività aveva tratto origine da una precedente informativa del NAS dell’Arma dei Carabinieri, relativa alla condotta posta in essere da un medico reatino nell’ambito della sua attività professionale. La Procura di Rieti aveva delegato il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ad accertare eventuali ulteriori illeciti di natura penale nei confronti di personale sanitario della ASL Reatina. A conclusione delle indagini effettuate, anche con la collaborazione dei vertici della citata Azienda Sanitaria locale, numerosi sono stati i titoli di reato contestati, che vanno dalla truffa al peculato, con la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Cinque sono state le persone denunciate a piede libero all’A.G. inquirente, tutte esercenti la professione sanitaria (medici ed infermieri) presso l’ospedale di Rieti. E le fiamme gialle reatine, su ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Rieti, hanno effettuato perquisizioni sia personali che locali, sia presso i domicili che presso i luoghi di lavoro, eseguendo anche una misura interdittiva della sospensione dal servizio per un anno, nonché il sequestro preventivo di una somma pari a euro 25.000,00, nei confronti di un dirigente medico, somma questa pari al profitto illecitamente conseguito dallo stesso. E’ infatti nei confronti di quest’ultimo indagato che appaiono maggiori e gravi indizi di colpevolezza. Oltre alla denuncia per i reati di truffa, false attestazioni o certificazioni per mancate timbrature del proprio cartellino elettronico in occasione di allontanamenti dal luogo di lavoro, peculato e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici per essersi indebitamente appropriato di farmaci e dispositivi medici, gli viene anche contestato il fatto di avere indebitamente percepito emolumenti (a titolo di indennità di esclusività e/o retribuzioni di posizione e di risultato) in violazione del vincolo stabilito di esclusività con la ASL Reatina ed esercitando, senza autorizzazione dell’ente di appartenenza, la propria attività professionale presso altre strutture sanitarie private.