Nel gennaio scorso, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua. Lo rileva l’Istat. Il dato tendenziale è il più basso da dicembre 2016. La lieve frenata rispetto a dicembre (era a +0,9% tendenziale) si deve per lo più al rallentamento della crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,1% annuo a fronte di +2,4% a dicembre 2017), dei beni energetici non regolamentati e dei servizi relativi ai trasporti. L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,3% per l’indice generale e -0,1% per la componente di fondo. I prezzi dei beni ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,7% in termini congiunturali e dell’1,3% in termini tendenziali (era +1,5% a dicembre). L’Istat segnala una crescita dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche a gennaio 2018 dell’1,1% su dicembre e dell’1,3% su gennaio 2017. Per abbigliamento e calzature si registra un calo dei prezzi su dicembre (-0.,%) e un aumento dello 0,1% su gennaio 2017 mentre per l’abitazione, acqua e elettricità si registra un aumento dei prezzi dell’1,3% su dicembre e del 2,5% su gennaio 2017. Per i trasporti l’Istat segnala un calo dei prezzi dell’1,3% rispetto a dicembre e un aumento dell’1,6% su base annua. Per l’istruzione, grazie alle nuove norme sulle tasse universitarie si segnala un andamento invariato su dicembre e una crescita del 16,2% su gennaio 2017.