Elezioni 2018. Incompetenza e corruzione. Chi fa più danni?

Deprecabile, riprovevole, condannabile penalmente, la corruzione ha assunto tale rilevanza sociale da essere oggetto di campagne elettorali, nelle quali sui politici si stendeva l’ombra della corruttela, salvo la propria parte politica. La cifra di 60 miliardi, che si narra per la corruzione nel nostro Paese, è una bufala recitata da commentatori e giornalisti. Basta leggere, senza neanche troppa attenzione, i dati per capire che quella cifra è inventata. Ovvio che la corruzione fa danni alla nostra economia: un appalto corrotto costa molto di più, oltre alla dazione al corrotto stesso. Proprio per dare maggior impulso alla lotta alla corruzione è stata istituita l’Autorità anticorruzione (1) che fornisce una relazione annuale (2).

C’è un aspetto, oltre alla corruzione, che vogliamo prendere in considerazione che provoca danno all’economia: l’incompetenza. Corruzione e incompetenza spesso sono legati tra loro, ma l’incompetenza, anche senza corruzione, genera maggiori danni della corruzione stessa. I ritardi nella realizzazione di un contratto, e la rimodulazione del contratto stesso, incidono pesantemente sui costi finali. Sull’argomento c’e’ un’ampia produzione normativa, sia a livello europeo (3; 4), che italiano (5) a dimostrazione che la competenza, assunta come riferimento per qualità ed efficienza, è la chiave che porta a minori costi e maggiori benefici per l’economia. Potremmo allargare le considerazioni sulla competenza ai nostri rappresentanti istituzionali. Sarà per una altra volta.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc