Per questo mese, alternando le voci dei confratelli fra “giovani e anziani” (nelle precedenti puntate abbiamo scoperto p. Luciano Zampetti e p. Peppino Di Bella) vi propongo un’intervista con p. Francesco Venuti. A dire il vero, lo conosco da parecchio tempo, avendo avuto la gioia di condividere con lui l’ultimo tratto della sua formazione in vista della ordinazione presbiterale, quando – su invito dei superiori – venne a fare esperienza pastorale nella comunità parrocchiale di S. Luca Evangelista. Ci troviamo pertanto nella parrocchia di Gaggi, all’inizio della Valle dell’Alcantara, un centro collinare ammantato di colori naturali in questo avvio di primavera.
Allora, p. Francesco, prova a presentarti ai lettori di ImgPress, un foglio elettronico molto attento al mondo ecclesiale, con cui collaboro da alcuni anni. E continuo a farlo anche da S. Teresa di Riva…
Ho 35 anni e da quasi 10 anni ormai – il prossimo 13 Aprile – sono felicemente sacerdote! Da quasi 8 anni sono alla guida di questa comunità parrocchiale SS. Maria Annunziata in Gaggi (Me). Precedentemente, nei primi due anni di ministero, sono stato in aiuto nella segreteria dell’Arcivescovo e Amministratore Parrocchiale nella Parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Paradiso-Contemplazione (Me) dall’8 Dicembre 2008 al 19 Settembre 2009, nella Parrocchia di S. Filippo Inf. (Me) in sostituzione del Parroco, per un mese, assente per motivi di salute, e nella Parrocchia di S. Margherita in Vill. S. Margherita (Me) dal 23 Gennaio 2010 al 02 Novembre 2010. Il 5 Novembre 2010 ho fatto l’ingresso canonico in qualità di Parroco a Gaggi. E dal 27 Ottobre 2013 sono Cappellano dell’Ospedale S. Vincenzo di Taormina. Nel Giugno del 2006 ho conseguito il Baccalaureato in Teologia presso l’Istituto Teologico S. Tommaso di Messina. Dopo aver frequentato il biennio di Specializzazione in Catechetica, nel Giugno del 2009 ho conseguito la Licenza in Teologia con specializzazione in Catechetica
Bel ritratto. Sintetico ma esaustivo. Ora passiamo alle dinamiche collegate alla parrocchia. Descrivi un po’ la vita di questo bellissimo centro e le strategie pastorali che porti avanti.
Gaggi è in costante incremento demografico, quasi contro tendenza a tanti altri piccoli centri che si spopolano perché non vi sono più le condizioni ottimali per vivere. Tante sono le famiglie giovani che sempre più spesso, da altri comuni, vengono a vivere qui, a pochi Km dallo svincolo autostradale di Giardini, ove è possibile trovare case a un prezzo meno caro rispetto alla “marina”. Non essendoci (nelle nuove persone) molti legami con il paese e dunque con la comunità, in questi anni ho investito le mie energie sul creare costantemente rapporti di dialogo con la gente, offrendo sempre occasioni di incontri e di dialoghi personali.
Parrocchia è “strutturata” secondo le indicazioni della pastorale diocesana. C’è il Consiglio per gli Affari Economici e il Consiglio Pastorale. C’è il gruppo Caritas che mi collabora con discrezione soprattutto per la distribuzione alimentare. Questo è un aspetto che ho cercato in questi anni di attenzionare e per cui, soprattutto nel periodo di avvento e quaresima, ho cercato di coinvolgere la comunità. Non avendo il Banco alimentare, la gente periodicamente partecipa alla raccolta di beni di prima necessità che vengono distribuiti a famiglie in difficoltà.
Settimanalmente si svolge la catechesi parrocchiale che coinvolge bambini e ragazzi perché possano prepararsi alla celebrazione dei Sacramenti e crescere nel loro cammino di fede. 185 sono gli iscritti alla catechesi.Ho la fortuna di avere un buon gruppo di catechisti. Non mancano gli incontri di formazione periodici in parrocchia tenuti da me, così come hanno sempre accolto l’invito a partecipare ai vari appuntamenti offerti dalla diocesi, non ultimo la scuola di formazione di base.
Molta cura si presta alla Celebrazione Eucaristica, fonte e culmine della vita della Chiesa e della Comunità, sia feriale che domenicale. Godo della presenza di un buon numero di Ministranti, tutti ragazzi, dagli 8 ai 23 anni. A Gaggi vi sono alcune associazioni legate alla parrocchia: AVIS Giovanni Paolo II di Gaggi, che da 3 a 4 volte l’anno organizza in paese la raccolta di sangue e che, negli anni, è riuscita a sensibilizzare sempre più la cittadinanza e tutti i paesi limitrofi; AVULSS di Gaggi, Associazione che da 14 anni presta servizio presso l’Ospedale di Taormina, dandomi una grande collaborazione; Associazione S. Rita da Cascia; Associazione S. Sebastiano.
Andiamo a quelli che sono i momenti forti di impatto socio- religioso: le feste. Mi pare che ve ne siano parecchie. Prova ad elencarle.
Gaggi vive con particolare fermento alcune festività: la preparazione alla Solennità del Natale del Signore, con la Novena alle 6 del Mattino; le celebrazioni della Settimana Santa, con particolare cura della Liturgia, della processione del Venerdì santo e della preghiera dell’Ora della Madre, il Sabato Santo al mattino presto; la Solennità della Dedicazione della Chiesa e consacrazione dell’altare il 21 Maggio; la festa di S. Rita da Cascia il 22 maggio;la festa del S. Patrono, il Martire Sebastiano. In occasione della festa liturgica del 20 gennaio, la comunità si prepara attraverso il novenario. La festa esterna di vive ogni anno la seconda domenica di agosto, data fissa che vede il rientro, per la festa, dei paesani che vivono fuori.
Vi sono particolari difficoltà nell’azione pastorale?
Globalmente parlando Gaggi è una comunità in cui si riesce a vivere una pastorale ordinaria. La difficoltà più grande, tuttavia, credo che sia il non sentire, per molti ma non per tutti, un legame con il paese.
Sommariamente, qual è il tessuto sociale dei parrocchiani: tenore di vita, lavoro, fonte di reddito…
Gaggi è una cittadina tranquilla. Tra i lavori più diffusi vi è l’occupazione nell’edilizia, in strutture pubbliche, e per molti negli alberghi e ristoranti. Basterebbe pensare che lungo l’asse della strada provinciale che scende dalla fine del paese sono state costruite numerosissime abitazioni, in elevazioni a4 piani o più.
In che rapporti sta la parrocchia con l’amministrazione comunale?
I rapporti con la pubblica amministrazione sono stati sempre cordiali, basati sulla collaborazione, disponibilità e rispetto.
Ci avviamo alle ultime battute del nostro incontro. Puoi descrivere i tuoi rapporti con i confratelli del vicariato?
Mi sento ben integrato nel territorio e nel vicariato. Ritengo di avere un rapporto fraterno con i confratelli con cui spesso mi confronto e dialogo. Aggiungo che per una maggiore fraternità presbiterale ritengo sia necessario, oltre alle occasioni di incontro tra di noi, cercare di creare un clima sempre più sereno e di dialogo, fondato sulla fiducia reciproca.
Lascio il centro di Gaggi con una bella conferma: il giovane prete da me intervistato non ha perso nulla dello smalto iniziale del suo ministero. È ancora sempre più assorto dagli impegni pastorali che porta avanti con molto zelo. Mi sento “contagiato” dalla passione con la quale è in perpetuo movimento (parrocchia, ospedale di Taormina e cappellania delle Figlie del Divino Zelo a Giardini) senza però essere schiacciato dall’efficientismo nevrotico e autoreferenziale.
Ci siamo dati appuntamento a Gaggi nella prima decade di giugno, quando tornerò con ad amministrare le cresime in questo stupendo villaggio. Quando p. Francesco mi ha invitato, ho detto subito sì con gioia.
Ettore Sentimentale