Sono trecentomila gli italiani che hanno scelto di trascorrere il 25 aprire in agriturismo che offre l’opportunità di fare la tradizionale scampagnata lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione dal maltempo garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti per la Festa della Liberazione segnata al centro Nord dal tempo incerto.
Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo – sottolinea la Coldiretti – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.
La primavera – precisa la Coldiretti – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.
Una spinta al turismo green dinanzi alla quale molte delle 25mila aziende agrituristiche presenti in Italia – sottolinea la Coldiretti – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.
I ponti di primavera rappresentano un appuntamento molto atteso dal settore agrituristico – conclude la Coldiretti – con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra.