25 novembre, non rimanere in silenzio!

Atti persecutori, maltrattamenti, violenza sessuale, revenge porn. Sono fenomeni frequenti e spesso molto gravi, per i quali la normativa introdotta dal “Codice Rosso” consente di adottare più celermente i provvedimenti di protezione. Come anche nei casi di bullismo e cyberbullismo, spesso la paura e l’insicurezza non permettono di riconoscere i campanelli di allarme. Per aiutarti, in questa sezione puoi trovare dei test per rilevare i segnali del livello di violenza di genere subita in un rapporto di coppia e consigli utili per chiedere supporto in base al livello di violenza riscontrata.

Sappi che, per far fronte al doloroso fenomeno della violenza di genere, l’Arma si è dotata di tanti strumenti, il primo dei quali è la Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche: una Sezione che svolge attività di studio e analisi del fenomeno, elaborando valutazioni sui “fattori di rischio” in favore dei reparti operanti e programmi di formazione del personale.

A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata con ufficiali di polizia giudiziaria inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati con specifici corsi presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative.

Segui i nostri consigli e non aspettare a chiedere aiuto.

ATTI PERSECUTORI

persecutoriGli atti persecutori si caratterizzano per la ripetitività della condotta. Possono includere pedinamentivisite indesiderateripetute chiamate e messaggiinvio frequente di regali non graditi e furto di dati personali tramite falsi profili social, ma anche minacce a persone care e danneggiamenti di beni. Lo stalker è spesso un ex partner, che reagisce a una relazione interrotta, ma può essere chiunque, animato ad esempio dall’intento di vendicarsi di qualcosa.

 

CONSIGLI:
– denuncia se queste azioni ti causano ansia, paura, destabilizzano la tua serenità, alterano le tue abitudini di vita, oppure se temi per la tua sicurezza o quella dei tuoi cari. Ricorda che puoi denunciare in qualsiasi caserma dei Carabinieri o presso gli uffici della Polizia di Stato;
– di’ “no” ed evita di incoraggiare lo stalker. Sii prudente nei tuoi spostamenti, tieni traccia degli eventi e salva i messaggi ricevuti come prova;
– in caso di emergenza, chiama il Numero Unico di Emergenza 1-1-2. Per supporto, contatta il 1522, numero gratuito e anonimo. Associazioni, centri antiviolenza, pronto soccorso (“codice rosa”) e anche i servizi sociali del tuo Comune possono offrire ulteriore assistenza;
– se non hai ancora formalizzato una querela, puoi presentare l’istanza di ammonimento al Questore della città in cui sono avvenuti i fatti, al fine di ammonire l’autore della condotta persecutoria.

BULLISMO E CYBERBULLISMO

bullismoIl bullismo è una forma di violenza tra pari che si manifesta, sui minori, in contesti scolastici o di aggregazione. Può essere fisico, verbale ma anche psicologico, una forma indiretta di bullismo caratterizzata da episodi che mirano deliberatamente all’esclusione dal gruppo dei coetanei, all’isolamento, alla diffusione di pettegolezzi. Il bullo agisce per prevaricare; gli episodi sono generalmente ripetuti nel tempo e la vittima, più debole, si sente incapace di di-fendersi o di reagire chiedendo aiuto.

Il cyberbullismo avviene online. È particolarmente insidioso perché il bullo può raggiungere la sua vittima in qualsiasi momento e in qualunque luogo, anche celando la propria identità. Le forme principali includono l’invio ripetuto di messaggi volgari e rabbiosi oppure denigratori, la diffusione di pettegolezzi crudeli o falsi, ma anche il furto di identità, la pubblicazione di materiale sensibile sulla vittima, le aggressioni fisiche registrate e diffuse online.

 

CONSIGLI PER I RAGAZZI:
– non vergognarti: chiedere aiuto non è un segno di debolezza;
– parla con un adulto: in famiglia possono aiutarti;
– racconta agli insegnanti, magari con il supporto dei tuoi compagni;
– rimani in contatto con gli amici: non sei solo. Non perdere la fiducia negli altri, nonostante le difficoltà;
– tieni un registro: raccogli quante più informazioni possibili riguardo quanto avviene. Se le molestie avvengono online, salva le schermate dei messaggi;
– se conosci qualcuno che subisce atti di bullismo, dillo a un adulto: questo vuol dire aiutare gli altri e non fare la spia.

CONSIGLI PER I GENITORI:
– siate disponibili al dialogo e notate se vi sono cambiamenti nel comportamento dei figli, come malesseri improvvisi o segni di disagio;
– affrontate, in casa, il tema del bullismo, in modo da aiutare vostro figlio a riconoscerlo, anche come testimone;
– aiutate i figli a esprimere la rabbia senza violenza;
– stimolate i vostri figli a trovare attività nuove e gratificanti, che possano aumentare la loro autostima;
– se avete il sospetto che vostro figlio sia vittima di bullismo, chiedete agli insegnanti di tenerlo d’occhio, facendo attenzione ad essere discreti;
– allertate i Carabinieri nel caso in cui le aggressioni subite da vostro figlio si trasformino in veri e propri atti di violenza fisica, in episodi di ricatto, o possano portarlo a farsi del male;
– usate strumenti di Parental Control e monitorate l’uso delle piattaforme social;
– in caso di emergenza chiamate il Numero Unico di Emergenza 1-1-2 e per ogni eventuale supporto il numero 114 Emergenza Infanzia: un servizio gratuito e multilingue attivo 24/7 via telefono, chat e WhatsApp al numero 3487987845;
– per informazioni e segnalazioni di bullismo potete chiamare il Numero Verde 800.66.96.96; o il Telefono Azzurro al numero gratuito 1.96.96, attivo 24/7, con chat online disponibile sul sito https://azzurro.it/;
– il Centro Nazionale Anti Cyberbullismo (CNAC) può essere contattato al numero verde 800.642.377 o email tramite https://anticyberbullismo.it/, mentre l’Autorità Garante della Privacy può essere interessata per bloccare contenuti nocivi online;
– ricordate che i Presidi ospedalieri offrono un servizio prioritario per le vittime di violenza, e che un’assistenza alle vittime di violenza è garantita anche dai servizi sociali del Comune di appartenenza;
– ricordate che è possibile denunciare in qualsiasi caserma dei Carabinieri o presso gli uffici della Polizia di Stato. I reati che possono configurare il bullismo sono molteplici, a seconda di come si esprime il comportamento dell’autore.

MALTRATTAMENTI

maltrattamentimaltrattamenti contro familiari e conviventi consistono in atti abituali di prevaricazione e oppressione, che causano sofferenze fisiche e/o psicologiche. Le diverse forme di maltrattamento riguardano tutti gli atti di violenza fisicasessualepsicologica ed economica che si verificano all’interno della famiglia. Le condotte più ricorrenti consistono in insulti, minacce, litigi violenti, umiliazioni in pubblico, isolamento sociale, controllo economico, violenza sessuale. Può essere vittima di maltrattamenti una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia o per l’esercizio di una professione. La norma non richiede necessariamente un rapporto di parentela tra vittima e autore.

CONSIGLI:
– non fidarti dei cambiamenti promessi da un partner violento;
– non farti influenzare dalle offese e minacce del partner: non permettere che le sue parole negative ti facciano sentire colpevole o inferiore;
– pensa al benessere dei figli: è meglio che i bambini vivano con un genitore equilibrato piuttosto che con una coppia in conflitto.
– ricorri immediatamente al Pronto Soccorso se hai subito violenza fisica: in ospedale esistono percorsi dedicati alle vittime di violenza, che garantiscono un’assistenza completa e tempestiva;
– in caso di emergenza chiama il Numero Unico d’Emergenza 1-1-2;
– cerca supporto e informazioni: il numero 1522 ti mette in contatto con un centro antiviolenza dove potrai ricevere assistenza legale e psicologica;
– ricorda che puoi denunciare in qualsiasi caserma dei Carabinieri o presso gli uffici della Polizia di Stato; non occorre avere testimoni, ma è consigliabile avere riscontri come referti medici o messaggi di minaccia;
– nel caso in cui si venga a conoscenza di episodi di violenza domestica durante i quali siano stati commessi reati come percosse o lesioni lievi, e non si voglia sporgere una formale denuncia, chiunque può presentare richiesta di ammonimento, in forma non anonima, in qualsiasi comando Arma o ufficio di Polizia. Sarà comunque garantita la segretezza delle generalità del segnalante.

 

REVENGE PORN

revengepornLa “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” consiste nella pubblicazione, o nella minaccia di farlo, di foto/video di persone in pose sessualmente esplicite, senza che ne sia stato dato il consenso da parte di chi vi appare. Immagini e video con contenuti sessualmente espliciti; una volta pubblicati sul web, possono diventare velocemente virali ed esporre le vittime a una travolgente onda mediatica. Solitamente chi è vittima di revenge porn subisce azioni poste in essere dall’ex partner per vendetta, dopo la fine di una relazione o con lo scopo di estorcere denaro (sex extortion). Il reato si configura anche quando la vittima consegna volontariamente video/immagini sessualmente espliciti (circostanza frequente all’interno delle relazioni sentimentali) e questi vengono diffusi senza il suo consenso. Le vittime posso reagire a questa situazione chiudendosi in loro stesse, sperimentando ansia e depressione e giungendo anche a commettere atti estremi.

 

CONSIGLI:
– non condividere con nessuno foto o video potenzialmente compromettenti;
– se sei vittima di revenge porn, segnala subito alle Forze dell’Ordine i fatti che ti riguardano, specificando il materiale pubblicato senza il tuo consenso;
– fai gli screenshot e salvali;
– recati alla caserma più vicina dei Carabinieri o a un ufficio della Polizia di Stato per presentare querela;
– rivolgiti all’Associazione permessonegato.it, che fornisce assistenza alle vittime digitali;
– rivolgiti al Garante della Privacy per informazioni e per chiedere la rimozione dai social network del materiale lesivo della tua persona.

violenzametroPENSI DI ESSERE VITTIMA DI MALTRATTAMENTI?
RISPONDI ALLE DOMANDE E CHIEDI AIUTO!Il “violenzametro” è un test di autovalutazione elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per rilevare i segnali del livello di violenza subita. Contiene consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata.

VIOLENZA SESSUALE

violoenzasessIl reato di violenza sessuale si configura nel momento in cui viene meno il consenso, anche originariamente prestato, a causa di un ripensamento o quando non si condividono le modalità di consumazione del rapporto sessuale. Azioni come avere un rapporto sessuale per mezzo di violenza, minaccia o abuso di autorità, baciare qualcuno o palpeggiarne le parti intime contro la sua volontà, far bere o drogare qualcuno con l’intenzione di abusarne sessualmente, mostrare filmati pornografici a un minore, sono tutte condotte che ledono la libertà sessuale di una persona e che rientrano nel reato di violenza sessuale. Questo reato si configura nel momento in cui viene meno il consenso, anche se inizialmente espresso, a causa di un ripensamento o per la mancata accettazione delle modalità del rapporto sessuale.

 

CONSIGLI:
– se hai subito contatti inappropriati su un mezzo pubblico o in un luogo affollato, ti sei sentita a disagio per il contatto fisico di un insegnante o allenatore, una persona (anche il tuo partner) ti ha costretto a un rapporto sessuale, è importante segnalare l’accaduto e chiedere aiuto. Puoi farlo chiamando il Numero Unico di Emergenza 1-1-2 per interventi di emergenza o il 1522 (attivo 24 ore su 24) per assistenza anonima e multilingue;
– rivolgiti a Carabinieri e Polizia di Stato per presentare querela;
– i presidi ospedalieri offrono accoglienza e assistenza prioritaria alle vittime di violenza con il “codice rosa”, mentre associazioni sul territorio possono aiutarti a trovare il sostegno di cui hai bisogno;
– se hai subito violenza sessuale, non lavarti subito dopo per non disperdere il materiale biologico che può essere fonte di prova del reato.