Giuseppe Ripa, assessore ai Trasporti della citta’ di Lecce, dal suo profilo facebook, ha definito ‘signorina‘ il Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola aggiungendo che secondo lui l’omosessualità è una ‘turba psichica’ http://www.aduc.it/notizia/liberta+espressione+tutti+contro+assessore+leccese_124651.php. Ci rammarichiamo che un rappresentante delle istituzioni, cioè di tutti i cittadini, faccia dell’omofobia uno strumento di scontro politico. L’assessore dovrebbe meditare bene sulla stupidaggine detta e fare pubblica ammenda chiedendo scusa, non solamente al presidente Vendola ma anche a tutte le persone offese dal suo comportamento. Fatto ciò sarebbe logico che Ripa presentasse le sue dimissioni visto che da un assessore ci si attendono azioni politiche concrete e non strali razzisti. Allo stesso modo, però, colpisce in negativo anche la reazione scomposta dei tanti che non preferiscono chiedere direttamente all’assessore un passo indietro ma si rivolgono al Sindaco della citta’ di Lecce, Paolo Perrone, che ha preso ufficialmente le distanze dalle esternazioni del proprio assessore, per chiederne la revoca, addirittura con una petizione pubblica. Lo strumento della revoca del mandato assessorile deve essere utilizzato per i suoi fini naturali, ossia quelli di rimuovere una persona a causa di scontri nell’azione politica che non possono essere rappresentati dal pensiero d’una persona. La libertà d’espressione va difesa sempre e comunque in maniera strenua e le leggi non possono essere utilizzate come arma istituzionale per punire l’espressione d’un opinione, per quanto turpe questa possa essere. Ciò rappresenta l’ABC della dialettica democratica che i difensori dell’art. 21 della Costituzione dovrebbero tenere bene in mente. Ci auguriamo che chi si agita per difendere la libertà d’espressione quando i suoi pensieri sono malvisti e ostacolati, abbia la sensibilità di capire che lo stesso concetto vale anche nell’ipotesi opposta.
Alessandro Gallucci, legale Aduc