Mario Monti alterna gli impegni internazionali per ridare credibilità alla politica italiana nel contesto europeo con quelli sul fronte interno. Dopo l’informativa di ieri alla Camera sulle iniziative attivate con Francia e Germania nei recenti incontri con il presidente Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel, oggi il presidente del Consiglio torna a concentrarsi sulla politica interna. A Palazzo Chigi, è convocata la riunione del Consiglio dei ministri dedicata a un primo esame della bozza di decreto legge sulle liberalizzazioni. Il pacchetto di 28 articoli sarà presentato ai ministri dal premier, da Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidente del Consiglio, e da Corrado Passera, ministro per lo Sviluppo economico. Il decreto sulle liberalizzazioni che interesserà commercio, professioni, mercato dei carburanti, farmacie, taxi e trasporti sarà approvato definitivamente entro il 20 gennaio. Nel pomeriggio, Monti sarà impegnato negli incontri con le delegazioni di Pdl, Pd e Terzo polo. Il presidente del Consiglio informerà i partiti che sostengono il governo sui contenuti dell’imminente decreto riguardante le liberalizzazioni e sul prossimo decreto che affronterà le questioni della riforma del mercato del lavoro. E’ probabile che Angelino Alfano, segretario del Pdl, ribadisca quanto gia’ dichiarato da Silvio Berlusconi: ‘Si alle liberalizzazioni che aiutano a sviluppare l’economia ma no a quelle inutili, come il caso dei farmacisti’. Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, dovrebbe invece confermare che il suo partito e’ contrario a modificare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Secondo alcune indiscrezioni, con l’obiettivo di promuovere la crescita delle piccole imprese, il governo starebbe studiando l’ipotesi di abolire gli effetti dell’articolo 18 (l’impossibilità di licenziare senza giusta causa nelle aziende con più di 15 dipendenti) nel caso di fusioni tra aziende che raggiungano il tetto di 50 dipendenti. Un no a questa ipotesi è stato ribadito dai sindacati.
‘L’articolo 18 non va modificato. Come abbiamo detto in più occasioni, non è stato oggetto di trattativa con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. E’ davvero singolare ritrovare ora questo tema in una bozza di provvedimento sulle liberalizzazioni che non è stato oggetto di confronto con le parti sociali’, dichiara Raffaele Bonanni, segretario della Cisl. Uno stop viene anche da Stefano Fassina, responsabile del Dipartimento economico del Pd: ‘L’articolo 18 e le norme sul lavoro vanno tenute fuori dal pacchetto sulle liberalizzazioni. Il tema va affrontato nel confronto con le parti sociali’. Negli incontri di oggi, Monti chiedera’ inoltre ai partiti che lo sostengono di aiutare il governo a convincere le varie lobby sugli effetti positivi che le liberalizzazioni possono avere sull’economia. In agitazione sono gia’ i tassisti con gli scioperi spontanei che sono iniziati da questa mattina in varie città. Minacciano di scioperare nei prossimi giorni pure farmacisti, edicolanti e distributori di carburanti.
Mentre il fronte interno rischia di surriscaldarsi a causa delle proteste delle categorie interessate alle liberalizzazioni, sul fronte della politica europea cresce l’autorevolezza del governo presieduto da Monti. Lunedi’ prossimo sara’ a Roma il presidente dell’Unione europea Herman Van Rompuy. Obiettivo della visita ufficiale e’ quello di discutere con Monti dei contenuti dei prossimi vertici europei, ritenuti decisivi per il futuro dell’euro e per invertire le tendenze della crisi economica. Dopo la riunione del 23 gennaio dell’Eurogruppo, il 29 ci sara’ quella del Consiglio europeo.
Mercoledì 18 gennaio Monti sarà intanto a Londra per incontrare il premier David Cameron nel tentativo di smussare l’indifferenza britannica nei confronti del destino dell’Unione europea e dell’euro ricordando che al rigore vanno accompagnate misure utili allo sviluppo e alla crescita su dimensione sovranazionale. Venerdì 20, in concomitanza con il varo delle liberalizzazioni, Monti presiedera’ a Roma l’incontro trilaterale con Sarkozy e Merkel. Anche in questa occasione, facendo leva sulla sintonia con il presidente francese e sul colloquio avuto con Merkel nei giorni scorsi a Berlino, Monti insisterà perchè oltre al rigore ci si concentri su misure che su scala europea favoriscano la crescita.