Da quando sono nate le parafarmacie con il Decreto Bersani siamo stati perseguitati da lobby e corporazioni. Prima hanno provato a non darci i farmaci e siamo dovuti ricorrere all’Antitrust, poi ogni sorta di “vessazione” commerciale, regolamenti contrari creati ad hoc, proposte di legge abrogative ed altro. Ci hanno provato fuori e dentro il Parlamento (Gasparri e Tomassini), sempre con un solo obiettivo: cancellare definitivamente la minaccia più seria al monopolio della farmacia.
In questa impresa che ha poco di eroico si è particolarmente distinto l’Ordine nazionale dei Farmacisti che invece di assistere i propri iscritti ha sempre “manovrato” per mantenerli nella condizione di “schiavitù” cui l’attuale legislazione li relegava.
“E’ una situazione kafkiana” – sintetizza Marco Esposito – Presidente della Federazione Esercizi Farmaceutici – mentre noi lavoravamo sodo – eravamo considerati dei reietti all’interno della categoria e subivamo qualsiasi angheria pianificata al solo scopo di distruggerci.
Tuttavia, noi abbiamo resistito, riportando al centro del dibattito il macroscopico conflitto d’interessi che una parte del Parlamento intrattiene con il potere economico delle lobby. Conflitto d’interessi che trova la sua massima espressione in D’Ambrosio Lettieri, V. Presidente dell’Ordine dei farmacisti e titolare di farmacia, nonché senatore eletto per tutelare unicamente gli interessi della casta.
Mai e poi mai avremmo creduto che chi avevamo portato da sempre ad esempio per la costruzione di una società libera e competitiva, ovvero Monti e Catricalà, si sarebbero piegati con tanta facilità allo strapotere dei titolari di farmacia. Evidentemente l’impero Microsoft e ben poca cosa davanti alle farmacie italiane.
Ora, dopo l’inganno dell’articolo 32 del decreto “Salva Italia”, che di fatto è stato svuotato degli obiettivi iniziali affidando alle parafarmacie pochi ed insignificanti farmaci con l’incomprensibile esclusione dei comuni al di sotto dei 12.500 abitanti, arriverà anche la beffa se verranno confermate le indiscrezioni sul decreto per la crescita del Paese.
La liberalizzazione dei farmaci di fascia C e le parafarmacie saranno cancellate per volere di Federfarma e come se non bastasse sarà impossibile per chi ha lavorato in questi esercizi di partecipare con successo all’assegnazione delle nuove farmacie perché la loro attività in questa sede non è riconosciuta.
Inganno e beffa che metteranno la parola fine a questa esperienza e a qualsiasi vantaggio per i consumatori, destinati a pagare “sovraprofitti” a chi da anni gode di un mercato protetto.
Taxi, professioni, farmacie si prepara una Waterloo per il Governo Monti.
Federazione Esercizi Farmaceutici