Riprende alle 12 la trattativa tra governo e tassisti sulle liberalizzazioni. Domani il Consiglio dei ministri licenzierà il decreto più volte annunciato dall’esecutivo. Ieri sera una delegazione dei sindacati dei tassisti si è recata a Palazzo Chigi per sottoporre al governo le proprie proposte scaturite dalle assemblee svoltesi al Circo Massimo, dove continua il presidio della categoria. Un successivo comunicato ha chiarito che ‘le organizzazioni sindacali dei tassisti sono state ricevute dalla presidenza del Consiglio dei ministri che si è riservata di valutare le proposte della categoria e di darne riscontro entro domani nel corso della riunione già convocata per le ore 12′. Nelle loro proposte, i sindacati affrontano i temi caldi della trattativa con il governo: modalità di assegnazione delle licenze, ruolo dell’Authority dei trasporti e competenze dei sindaci. Le modifiche rispetto al documento consegnato ai sindacati da Manlio Strano, segretario generale della presidenza del Consiglio, dà all’Authority funzioni di coordinamento e controllo del settore ma non di assegnazione delle licenze. Quest’ ultime rimarrebbero competenza dei sindaci che dovrebbero rilasciarle d’ intesa con i sindacati di categoria. Bocciata dai sindacati l’ipotesi di una doppia licenza (la possibilita’ per i titolari di averne piu’ di una e di usarla in piu’ persone). Tra le controproposte, ci sarebbe quella del rilascio obbligatorio delle ricevute fiscali a fine corsa (attualmente le ricevute non hanno alcun valore), a condizione però che ci siano delle agevolazioni concesse ai tassisti per scaricare l’Iva. Un primo consenso al documento consegnato ieri sera a Palazzo Chigi arriva da Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che nei giorni scorsi aveva criticato le modalita’ di agitazione dei tassisti: ‘Ho preso visione del documento che le sigle sindacali hanno preparato come risposta al disegno di liberalizzazione del governo e mi trovo d’ accordo con le loro proposte’. Loreno Bittarelli, presidente di Unitaxi, partecipando ieri al programma di Raitre ‘Agora”, aveva dichiarato che ‘se quella con il governo è stata solo un’audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni e sarà guerra’. Il leader dei tassisti ritiene che ‘ci sono altre liberalizzazioni che e’ giusto si facciano: quelle sui servizi finanziari, sull’energia, sulle banche’. La prefettura di Roma ha chiesto intanto al Campidoglio e alla Questura di ‘segnalare ogni disservizio che possa comportare l’interruzione di pubblico servizio’ in riferimento alla circolazione dei taxi. La prefettura ha poi diffidato i tassisti dal sospendere ulteriormente il servizio, pena la precettazione. A Roma ieri i taxi in circolazione erano pochissimi. Stessa situazione all’aeroporto di Fiumicino, con conseguente disservizio per i passeggeri in arrivo e in partenza. E’ composta di 44 articoli l’ultima bozza del decreto liberalizzazioni che verrà presentata domani alla riunione del Consiglio dei ministri. Il testo è di 107 pagine e comprende una relazione introduttiva sulle motivazioni del decreto e la sua articolazione in singoli punti. Nel documento, si legge tra l’altro: ‘E’ un primo intervento ad ampio raggio che e’ il frutto della convinzione di dover agire in tutte le direzioni, ovunque sia possibile inserire stimoli competitivi. Dunque, e’ l’inizio di una politica economica orientata alla crescita’. Nella relazione, si spiega che bisogna ‘difendere le tutele sociali e il potere d’acquisto dei cittadini’, perche’ ‘il quadro economico internazionale, il livello del debito pubblico, la crescita al rallentatore non consentono più al paese sacche di privilegi e rendite di posizione’. Confermando le smentite arrivate dal governo nei giorni scorsi, nell’ultima bozza sulle liberalizzazioni non compaiono interventi di modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Nella sua conferenza stampa di ieri a Londra, a termine dell’incontro con il primo ministro britannico David Cameron, Mario Monti aveva sottolineato che ‘il pacchetto di liberalizzazioni e’ caratterizzato da una politica di distribuzione dei sacrifici per rilanciare l’economia’. Da qui, ‘le misure per ridurre rendite e privilegi, che comprendono anche le professioni, le farmacie, i servizi pubblici’. La prossima settimana riprenderà la trattativa tra governo e sindacati in vista del prossimo decreto dell’esecutivo che affrontera’ la riforma del lavoro.
La prima riunione e’ fissata per lunedì 23 gennaio alle 10 presso Palazzo Chigi.