Scrive La Stampa: "Un po’ frena, un po’ corregge il tiro. Dopo la partenza non esaltante – viste le reazioni negative di tutte le parti sociali – della trattativa per la riforma del mercato del lavoro il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha utilizzato la giornata di ieri per cercare di rimettere un po’ in carreggiata il confronto. E così, il ministro precisa che ‘non c’e’ l’idea del contratto unico’, e soprattutto che non c’è l’intenzione di cancellare la cassa integrazione straordinaria. ‘Non so – dice – nel documento non è scritto. Vedremo, ne parleremo con i sindacati’. La partenza in salita del negoziato non sembra però raffreddare la volontà del premier Mario Monti di andare avanti sulla riforma. Da Bruxelles, Monti ribadisce che sul tema del lavoro il governo vuole procedere ‘in modo abbastanza spedito, pur nel rispetto delle esigenze di contrattazione’. I tempi saranno ‘certamente più lunghi’ rispetto a quanto avvenne per le pensioni (praticamente non ci fu alcun negoziato), ma saranno ‘piu’ brevi’ rispetto a quelli di altre vertenze del passato’.
In ogni caso evidentemente Fornero ha ritenuto opportuno correggere un po’ il tiro. Prima, in un’intervista al Gr Rai, ha precisato che parlare di modifiche alla cassa integrazione ‘e’ assolutamente prematuro. Non siamo entrati nella individuazione di soluzioni – ha detto – perche’ sarebbe stato arrogante da parte del governo. Il governo ha posto il problema della necessita’ di un sistema migliore, piu’ efficiente e piu’ efficace, di ammortizzatori sociali.
Un discorso di gradualita’ puo’ essere un’ipotesi che facilita il dialogo’. Anche sul contratto unico non c’e’ nulla di prefissato: ‘non e’ scritto, possiamo discuterne in modo civile e ordinato’. Tuttavia, ha spiegato il ministro partecipando a un convegno dell’Istat, resta il fatto indiscutibile che ‘nessuno puo’ essere contento di come funziona il mercato del lavoro in Italia perche’ esclude e segmenta, trattando in modo troppo differenziato diverse categorie di persone, un mercato che scarica gli aggiustamenti da fare quando c’e’ recessione e necessita’ di ristrutturare le imprese, e i costi sui segmenti piu’ deboli: i giovani, le donne e i lavoratori anziani. Sono stata molto colpita nel constatare come in Italia un lavoratore che abbia piu’ di 50 anni sia considerato perso’.
Sulla Cigs indica l’ipotesi di una modifica in senso assicurativo: ‘La previdenza non è più assistenza e forse anche la modifica degli ammortizzatori sociali puo’ essere congegnata, diciamo cosi’, in un modo assicurativo’. Oggi la Cig ordinaria e straordinaria sono pagate da aziende e lavoratori con un contributo sulle retribuzioni, mentre quella in deroga e’ finanziata dalla fiscalita’ generale. Tuttavia il ministro tiene il punto: il documento è ‘frutto di colloqui bilaterali fatti’. E a un gruppo di precari che voleva prendere la parola per criticare la flessibilità e la precarietà – non sono però stati fatti parlare – Fornero ha detto che ‘i precari di tutto il paese ci stanno a cuore’. Certo è che i sindacati ribadiscono il loro totale dissenso. Cancellare la Cig straordinaria? ‘Una follia, e’ uno strumento fondamentale per governare emergenze e processi di riorganizzazione’, sostiene il numero uno della Cgil, Susanna Camusso. ‘Un disegno astratto basato sulla teoria, e’ significativo che lavoratori e aziende che pagano la cig non siano d’accordo’, dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni".