In una nota inviata al Commissario straordinario per l’emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, il WWF esprime preoccupazione per il rilascio delle sostanze inquinanti a vario titolo contenute all’interno della nave e chiede che, compatibilmente con le esigenze primarie della ricerca dei dispersi e delle indagini, vengano progressivamente chiusi i varchi aperti nello scafo per facilitare le ricerche, in modo da ritardare il più possibile la dispersione dei contaminanti che certamente sono già in fase di rilascio all’interno della nave.
Indipendentemente dal carburante, infatti, la nave contiene centinaia di sostanze inquinanti a rilascio progressivo (detersivi, disinfettanti, oli, solventi e metalli pesanti, medicinali, vernici, acque nere e grigie, ma anche sostanze chimiche rilasciate da apparati elettronici e tecnologici), il cui contenimento dipende dalla tenuta dei contenitori e dall’integrità dello scafo stesso, e i varchi che correttamente sono stati aperti per portare avanti le operazioni, saranno inevitabilmente le principali via di uscita delle sostanze inquinanti presenti all’interno della nave.
Sulla rimozione del transatlantico ancora non si conoscono esattamente né le modalità di intervento né le tempistiche, ma certo non si potrà parlare di tempi brevi. Tanto più la nave resterà in mare. maggiore saranno il rischio e l’entità dell’inquinamento, che essendo la nave ferma, agirà in modo puntuale e concentrato.
Il WWF quindi chiede ancora una volta che, contestualmente alle indagini e alle ricerche dei dispersi, si provveda nel più breve tempo possibile a mettere in sicurezza la nave per contenere danni ambientali, ricordando inoltre che essendo un mare “chiuso”, il Mediterraneo ha un potere diluente inferiore rispetto ai mari aperti, con la conseguenza che eventuali rischi e ricadute ambientali sono ancora più elevati.