Sulle polizze assicurative connesse all’erogazione di mutui immobiliari è necessario riportare "un po’ di ordine". Ad affermarlo il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in un’audizione in Senato sul decreto liberalizzazioni. C’è infatti il rischio, ha sottolineato Sabatini, che "diminuirebbe il numero delle persone che si assicurerebbero".
Secondo l’Abi "sembrerebbe più corretto" nel decreto affermare "il principio generale che alle banche e agli altri intermediari finanziari è vietato, in sede di concessione di un mutuo ipotecario, di assumere, direttamente o indirettamente, la contemporanea qualifica di beneficiario o di vincolatario delle prestazioni assicurative e di collocatore del relativo contratto, in forma individuale e collettiva" ma allo stesso tempo occorre chiarire che "è escluso da ogni divieto, e anche dalle ‘pratiche commerciali scorrette’ il collocamento di polizze assicurative obbligatorie ai sensi di norme di rango primario (ad esempio, per le operazioni di credito garantite dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione) o secondario e delle polizze connesse ai contratti di mutuo ipotecario che assicurano l`immobile in garanzia contro il rischio danni".
L’Abi auspica infine che sia un decreto del ministero dello Sviluppo Economico, sentiti la Banca d`Italia e l`Isvap, a stabilire le modalità di attuazione e l`entrata in vigore delle nuove previsioni. "Ciò per permettere agli intermediari di poter disporre di criteri applicativi che garantiscano uniformità di comportamenti e ai clienti garanzia di trasparenza e certezza dei loro diritti", ha spiegato Sabatini.