Il 2012 comincia male per le tasche degli italiani: a gennaio il carrello della spesa delle famiglie ha registrato un nuovo boom, con un rincaro annuo del 4,2%, di un punto superiore al tasso d’inflazione tendenziale (+3,2%), imputabile sopratutto agli aumenti dei carburanti e dei listini alimentari. L’ennesimo ‘salasso’, che contribuisce ad affossare ulteriormente i consumi, specie quelli per la tavola. Questo il commento della Confederazione italiana agricoltori (Cia) ai dati diffusi oggi dall’Istat. I prezzi dei prodotti alimentari, spiega l’associazione, continuano a lievitare a causa del duplice effetto dell’impennata del gasolio da un lato, ma anche di speculazioni che gonfiano ulteriormente i listini. Risultato: lo zucchero è schizzato a +15,9%, il caffè a +16,5%, il pane a +2,9% e la pasta a +2,1%. Un esborso maggiore che spinge le famiglie a ridurre i consumi e ad orientarsi sempre più verso i discount o le offerte commerciali della Gdo (40% nuclei familiari). A essere particolarmente penalizzati, ricorda la Cia, sono anche gli agricoltori, che ‘non traggono nessun vantaggio dal rincaro dei listini alimentari al supermercato, ed anzi continuano a combattere con il caro-gasolio’, il cui prezzo e’ lievitato del 130% da gennaio 2010, con un aggravio di spesa di oltre 5mila euro ad impresa.