A che serve la Protezione Civile? Un bambino risponderebbe che il nome stesso lo dice: a proteggere i cittadini. Può configurarsi come Protezione civile l’organizzazione della Louis Vuitton World Series (regata) presso l’isola de La Maddalena? Certo che no! Eppure, l’ordinanza n. 3838/2009 della Protezione Civile stanziava 4 milioni di euro per tale evento. Possono configurarsi come Protezione civile le ordinanze riguardanti le manifestazioni legate alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e per l’Expo 2015. Certo che no! Allora, quali sono i compiti della Protezione civile? Basta riferirsi alla legge 225/1992, che individua i compiti e le attività della Protezione civile: "Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria e indifferibile diretta a superare l’emergenza…". Come spesso succede in Italia le leggi oscillano tra un estremo e l’altro, da niente a tutto e così alla Protezione civile venivano affidati compiti non propri e, ora, dopo le polemiche e gli interventi della magistratura degli anni scorsi, si è passati all’immobilismo. Che fare, dunque? Semplice. Ridare alla Protezione civile i compiti previsti dalla legge istitutiva e collocarla presso il ministero dell’Interno, dal quale dipendono anche i prefetti, con relativi poteri, e i Vigili del Fuoco e, ci aggiungerei, la Croce Rossa, visto che è "competente a intervenire nei casi di alluvioni, terremoti, carestie, migrazioni di massa, inquinamenti".
Primo Mastrantoni, segretario Aduc