"II presidente della Cei, Angelo Bagnasco, è convinto che ‘i conti a posto da soli non salvano l`uomo’? Il ministro per la Cooperazione internazionale, l`Integrazione e le Politiche familiari, Andrea Riccardi, replica – intervistato dalla STAMPA – che ‘dopo la manovra rigorosa del governo, la fase due va proprio in direzione di una maggiore equità, con ammortizzatori sociali, lotta all`evasione e provvedimenti per lo sviluppo e l`occupazione’. E in sintonia con la Chiesa si esprime anche su temi caldi come l`Ici e la cittadinanza per i figli degli immigrati. Ministro, come si conciliano tagli e stato sociale? ‘Se non ci fossero stati tagli sarebbe andato in crisi lo stato sociale. E a pagare di più sarebbero stati proprio i poveri. Quando le risorse scarseggiano occorre scegliere. Anche io ho fatto delle scelte. E ho deciso che le Regioni usino i soldi del fondo famiglia per gli asili nido e per l`assistenza domiciliare degli anziani. Perchè, nonostante i tagli occorre dare segnali di speranza: i conti sono importanti, ma ci sono anche delle ragioni di fondo essenziali’. Quali ragioni? ‘Accanto ai conti dello Stato c`è il Cooperazione internazionale II ministro Andrea Riccardi ha anche le deleghe all`Integrazione e alla famiglia valore della speranza: c`è bisogno di solidarietà diffusa e di una politica sociale che non trascuri le famiglie, che oggi sono in difficoltà. Molte famiglie che, seppur non navighino nell`oro, sono proprietari di un appartamento, sono perplessi di fronte all`esenzione lei garantita alla Chiesa. Il Cardinale Angelo Bagnasco, pur rilanciando il grande impegno sul sociale, sostiene che la Chiesa non si sottrarrà alla decisione del governo. Qual è l`orientamento, allora, dell`esecutivo? ‘La scelta è nelle mani del premier Monti. Sta esaminando bene tutti gli aspetti della questione e deciderà lui personalmente per il meglio’. Sì, ma la delega alle politiche familiari è sua. Cosa risponde a coloro che si aspettano qualche cambiamento? ‘Non voglio svicolare l`argomento. Semplicemente mi sembra importante che Monti in persona affronterà il tema. Io non ho alcuna esitazione a dichiarare che la Chiesa e le altre organizzazioni no profit di solidarietà svolgono un`importante funzione, ma certamente, laddove si ravvisassero attività commerciali o miste, si dovra’ intervenire con le tasse: non si puo’ tollerare una ‘leggerezza’ su certe coperture commerciali. Ma sia chiaro: non siamo di fronte alla presa di Porta Rapporti Stato-Vaticano Non e’ tollerabile una "leggerezza" su certe coperture commerciali pero’ non siamo a Porta Pia: troveremo un`intesa Cittadinanza Se i figli degli immigrati sono culturalmente italiani diamogli la cittadinanza. Credo sia una cosa giusta Tagli e Stato sociale Nonostante l`austerita’ bisogna dare segnali di speranza a partire dalle fasce deboli e all`assistenza agli anziani Pia. La soluzione non e’ cosi’ diffi’cile’. L`argomento potrebbe essere affrontato nell`incontro di giovedi’ prossimo? ‘Quello e’ un incontro ad alto livello tra Stato e Chiesa dove si mette a fuoco l`orizzonte del bene nazionale. Il presidente della Cei dimostra un`apertura alla cittadinanza italiana per i figli degli immigrati, nel rispetto della nostra identita’, a partire dalla quella cristiana. Lei quale strada intravede?
‘L`intervento del cardinale Bagnasco conferma il grande rapporto della Chiesa con i bambini e i giovani del nostro Paese di origine non italiana. La Chiesa cattolica è la realtà che più di tutte le altre e’ impegnata a sostegno delle famiglie degli immigrati. Tra ius soli e ius sanguinis, credo che si possa trovare una via di mezzo e cioè il diritto di cultura. Se questi bambini sono culturalmente italiani, studiano in Italia, parlano italiano meglio della lingua dei loro genitori, diamogli la cittadinanza. Altrettanto importante è l`aspetto dell`identità: non a caso abbiamo appena dedicato un anno per ribadire il significato dell`unità nazionale del nostro Paese. Nel mondo globalizzato, non bisogna trascurare la propria identità, ma va riformulata’.