La Banca Mondiale cerca un nuovo presidente, dopo che Robert Zoellick ha rinunciato a chiedere un secondo mandato. E il successore potrebbe essere Bill Gates, secondo quanto riferisce La Repubblica. Ma dovrà vincere la sfida con Hillary Clinton, che da tempo ha fatto sapere di non aspirare a un secondo mandato nella carica di segretario di Stato. Domani pomeriggio Gates è atteso a Palazzo Chigi da Mario Monti.
Gates da tempo ha una "seconda professione": dopo avere lasciato le redini della Microsoft, l`uomo più ricco degli Stati Uniti – scrive il quotidiano romano – si è reinventato una vocazione come imprenditore filantropo, applicando i metodi del management più moderno per gestire con efficienza i fondi perla lotta alla malaria e altri progetti nei paesi poveri. E` proprio questo uno dei settori di attività della Banca mondiale, nata nel 1944 alla conferenza di Bretton Woods come gemella complementare del Fondo monetario. Se il Fmi si occupa di stabilità monetaria e macro-equilibri finanziari, la World Bank investe nelle politiche di sviluppo.
La designazione del presidente della Banca Mondiale è tradizionale prerogativa del presidente degli Stati Uniti. E Obama guarderebbe con favore alla candidatura di Gates, alla quale si opporrebbe quella, altrettanto vicina a Obama, di Hillary Clinton, che da tempo ha annunciato di non ambire a un secondo mandato come segretario di Stato.
Alla Banca mondiale secondo Repubblica Hillary porterebbe una capacità politica indiscussa, oltre al suo formidabile network di relazioni. Sarebbe anche la prima donna a guidare questa istituzione, creando così una formidabile "coppia rosa" con la francese Christine Lagarde che dirige il Fmi. Unico handicap, secondo il giornale, la scarsa dimestichezza della Clinton con la finanza.
Gli altri nomi che circolano – sempre secondo il quotidiano – sono più scontati, ma anche più controversi. Nel toto-nomine figurano l`attuale segretario al Tesoro Timothy Geithner, il suo predecessore Larry Summers, e Robert Rubin che ebbe la stessa carica nell`Amministrazione Clinton e poi fu consigliere di Obama per il programma economico nella campagna elettorale del 2008.