"L’Italia subisce una dura condanna dal Tribunale per i diritti umani di Strasburgo, a proposito dei respingimenti in mare degli immigrati. Una decisione – spiega LA STAMPA – che divide le forze politiche. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, assicura: ‘La sentenza sarà esaminata con la massima attenzione. Si riferisce a casi del passato. Comunque, ne terremo conto per quanto riguarda il futuro’. Scrivono i giudici di Strasburgo: ‘Gli immigrati irregolari, come i ricorrenti, erano destinati a occupare nella società libica una posizione marginale e isolata, che li rendeva estremamente vulnerabili agli atti xenofobi e razzisti. Al momento del trasferimento verso la Libia, le autorità italiane sapevano o avrebbero dovuto sapere che non esistevano delle garanzie sufficienti che proteggessero gli interessati’. E’ un passaggio della sentenza di condanna dell’Italia del Tribunale per i diritti umani di Strasburgo, per non aver rispettato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani, quello sui trattamenti inumani o degradanti e di divieto della tortura. Nel maggio del 2009, 200 cittadini eritrei e somali furono riconsegnati alle autorita’ libiche da mezzi italiani che li intercettarono in mare. Di questo gruppo, in 24 hanno fatto ricorso alla Corte dei diritti umani di Strasburgo che ha deciso anche un risarcimento di 15 mila euro piu’ le spese per 22 dei 24 ricorrenti (due ricorsi sono stati ritenuti non ammissibili). Ma c’e’ anche un’altra durissima censura nei confronti dell’Italia, e riguarda la violazione del divieto di espulsioni collettive. ‘La Corte ritiene che l’operazione conclusasi con il trasferimento dei ricorrenti in Libia e’ stata attuata dalle autorita’ italiane con l’intenzione di impedire lo sbarco dei migranti clandestini sul territorio italiano’. Sono state le stesse dichiarazioni pubbliche del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a offrire ai giudici di Strasburgo le argomentazioni di condanna. ‘Egli (Maroni, ndr) ha spiegato l’importanza delle operazioni di respingimento in alto mare nella lotta all’immigrazione clandestina e ha sottolineato la sostanziale riduzione del numero degli sbarchi come risultato delle operazioni effettuate nel maggio del 2009. Il trasferimento dei ricorrenti in Libia e’ stato effettuato senza alcuna forma di esame della situazione individuale di ciascun singolo ricorrente. Il personale di bordo delle imbarcazioni militari non era addestrato per condurre audizioni individuali e non era assistito da interpreti o consulenti giuridici’. Naturalmente, reazioni opposte alla sentenza della Corte di Strasburgo. Pdl e Lega contro la sentenza, Idv, Pd e Udc denunciano la ‘politica disumana del governo Berlusconi sui temi dell’immigrazione’. Ribadisce il ministro della cooperazione e sviluppo, Andrea Riccardi: ‘La sentenza ci fara’ ripensare la nostra politica nei confronti dell’immigrazione’".