Una bella e buona notizia ancor più perchè purtroppo ci siamo abituati a sentenze che allargano il cuore e che corrispondono con eloquente naturalezza al diritto fondamentale che sta scritto nel cuore gegli uomini e delle donne di ogni tempo. Così l’Avvenire, in un editoriale a firma del direttore Marco Tarquinio, commenta la sentenza della Corte europea di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per i respingimenti in mare di migranti.
La sentenza ‘nulla dice che ogni cristiano come ogni persona di civile e retta coscienza non sappia: non si scaccia chi bussa alla tua porta senza neanche guardarlo in faccia, senza ascoltarlo, senza riconoscerlo’, scrive Avvenire, esprimendo l’auspicio che ”sia letta e accettata come tale in tutta Europa e dalla stragrande maggioranza dei nostri politici e concittadini’.
L’editoriale ricorda poi ‘che accoglienza e legalita’ sono sorelle, che i flussi vanno governati dalle nazioni con fermo ma umano senso delle regole e della giustizia ma soprattutto che nessun uomo e nessuna donna possono mai essere considerati ‘clandestini’ sulla faccia della terra’. Un principio, si legge ancora, ‘che vale sempre e per tutti ma infinitamente di piu’ per chi e’ in fuga, sradicato dalla propria terra da feroci conflitti, fame e persecuzioni. Respingere ciecamente chi bussa alla nostra porta – conclude ‘Avvenire’ – significa essere alleati di tutti gli aguzzini del mondo. Ricordiamocelo’.