"A cominciare la crociata fu la Lega: stufa delle proteste dei militanti per i privilegi di cui ancora gode la ‘dissidente’ Irene Pivetti, un mese fa chiese a gran voce di togliere agli ex presidenti delle Camere tutti i benefit: uffici, personale di segreteria, auto a disposizione. Un trattamento di favore – scrive La Stampa – come riconoscimento dello status e che comprende anche un forfait di 150 euro al mese per le spese telefoniche e un limitato carnet di biglietti gratis per viaggiare come ex parlamentari. La richiesta del Carroccio fu subito recepita da Schifani, che dopo averne parlato con Fini, annunciò rapide decisioni in proposito. E ieri è arrivato il primo atto formale, con il recepimento da parte del Senato dell’articolo 4 del decreto di luglio 2011 sulla temporaneita’ dei benefit delle alte cariche dello Stato. Con una decisione che non può certo definirsi un taglio praticato con l’accetta, l’ufficio di presidenza del Senato ha disposto che questi benefit non siano piu’ concessi ‘a vita’ come accaduto finora. Bensi’ a tempo: solo che questo tempo è stato fissato in due legislature, che pero’ devono esser piene, cioe’ di cinque anni ciascuna. Quindi gli ex presidenti hanno diritto a dieci anni di trattamento privilegiato riconosciuto a chi ha ricoperto un ruolo apicale nelle massime istituzioni del paese. Ma c’e’ di piu’: una norma transitoria consente agli ex presidenti eletti prima del 2001 di mantenere il beneficio fino alla fine di questa legislatura, cioe’ fino al 2013. Rientrano in questa eccezione gli ex presidenti Nicola Mancino (in carica dal 1996 al 2001) e Carlo Scognamiglio (in carica dal ’94 al ’96). Mentre Marcello Pera (2001-2006) e Franco Marini (2006-2008), rieletti entrambi al Senato dopo averlo presieduto, vedranno cessare i loro benefit a 10 anni dal termine del loro incarico sullo scranno piu’ alto, cioe’ nel 2016 e 2018. Al Senato gli ex numeri uno dispongono di una serie di uffici a Palazzo Giustiniani, quello dietro Palazzo Madama che ospita anche gli studi dei senatori a vita e dei presidenti emeriti della Repubblica. Sono piu’ o meno simili e composti solitamente da un grande salone, un anticamera e una stanza per la segreteria, che puo’ comprendere fino a quattro addetti. Piu’ frastagliata la situazione alla Camera (che si adeguera’ a breve alle decisioni anticipate dal Senato), dove a disporre di sale a loro riservate sono cinque ex presidenti: Ingrao, Pivetti, Violante, Bertinotti e Casini. I primi due hanno i loro uffici a Palazzo Marini, mentre Violante e Casini dispongono di due appartamenti a Montecitorio; e Bertinotti invece presiede la Fondazione Camera che ha sede a Palazzo Theodoli Bianchelli, dietro Palazzo Chigi".