Dopo l`accordo sul riparto dei fondi per la sanità, il ministro della salute Renato Balduzzi avverte, nel corso di un’intervista concessa al quotidiano Il Mattino: avere ottenuto più soldi non significa "affatto fare quello che si vuole, insomma non è il via per il liberi tutti". Le Regioni in deficit «hanno – dice il ministro – un onere in più nell`investire le risorse aggiuntive, cioè quello di dimostrare che siano utilizzate secondo criteri di appropriatezza, il che significa evitare duplicazioni dei servizi di cura, eliminare sprechi e inefficienze, essere inflessibili sulle regole".
"È stato – spiega Balduzzi nell’intervista – un accordo rapido e positivo, al cui raggiungimento un piccolo contributo è stato dato anche dal ministero della Salute".
"Non esiste – aggiunge Balduzzi – un livello europeo di assistenza. In tutta Europa si deve tendere a garantire una elevata protezione della salute. L`Italia garantisce ben di più, perché ha un Servizio sanitario nazionale che per sua natura è caratterizzato dalle cure per tutti e dal fatto che tutti possano accedere ai servizi senza distinzioni. Noi utilizzeremo il 2012 come anno nel quale definire esattamente i parametri e i criteri attraverso cui, dal 2013, ripartire secondo nuove prospettive le risorse destinate alla sanità. Non è un problema dunque di evitare la rissa, ma di utilizzare bene il tempo che ci è dato, che poi è anche il tempo di questo governo dei tecnici".
Oltre ai costi standard vanno rispettati, secondo Balduzzi, "i consueti parametri della buona qualità dei sistemi sanitari. Tuttavia non è un problema di soli parametri, né di soli costi. La questione vera è la governance regionale e aziendale da potenziare, se necessario, attraverso apposite task-force da costituire insieme alla Conferenza delle Regioni e composte da esperti delle varie discipline che hanno a che fare con la sanità, da affiancare alle strutture regionali più deboli".
"Coniugare rigore e qualità – conclude Balduzzi nell’intervista – non è certo un obiettivo che si può raggiungere in pochi mesi: occorre piu tempo. Insomma bisogna ragionare in termini medi e non brevi. Però l`intero sistema sanitario sta andando in questa direzione, seppur non senza fatica. L`importante è non perdere di vista l`obiettivo. Le denunce delle situazioni di cattiva sanità ben vengano purché non offuschino lo sforzo che si sta facendo dappertutto per andare verso questo obiettivo".