Lo sblocco dei tributi locali e regionali previsto per l’anno d’imposta 2012 dal decreto sulle semplificazioni fiscali rischia di tramutarsi in una stangata da 3,5 miliardi per le imprese del Centro-Nord. L’allarme è della Cgia di Mestre, secondo cui questa è la cifra che si raggiungerebbe "se le Regioni, ormai sempre più a corto di risorse finanziarie, decideranno si aumentare l’aliquota Irap di un punto, portandola al limite massimo del 4,82%". Non tutte, però, potranno mettere mano agli aumenti. Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, a esempio, hanno le mani legate, visto che già da tempo hanno dovuto portare l’aliquota al livello massimo per comprimere il disavanzo sanitario. E, anzi, Molise, Campania e Calabria, non essendo state in grado di rispettare il piano di rientro imposto dal tavolo di monitoraggio guidato dal ministero dell’Economia e da quello della Sanità, sono state costrette ad applicare un’aliquota aggiuntiva dello 0,15%. Pertanto, i probabili aumenti interesseranno soltanto le imprese ubicate nelle regioni del Centro-Nord.
Nel 2012, con le aliquote attualmente in vigore, il gettito Irap a carico delle imprese private dovrebbe attestarsi a 21,4 miliardi. Nell’ipotesi che tutte le regioni autorizzate aumentino l’aliquota di un punto, potrebbe raggiungere i 25 miliardi, con un saldo positivo di 3,5 miliardi.