CONFCOMMERCIO, CALANO I CONSUMI…

Le famiglie italiane alle prese con la crisi tagliano sui consumi ma continuano a comprare telefonini e si affidano a giochi e lotterie per risalire la china. Questo il quadro che emerge dai dati relativi all’Indicatore dei consumi di Confcommercio, che segnala a gennaio un calo dell’1% su base annua e dello 0,5% rispetto a dicembre. Il quadro d’insieme, dice l’organizzazione, evidenzia un deterioramento della domanda per quasi tutte le voci, con punte particolarmente significative per alcuni dei segmenti di consumo. Fanno eccezione, alla generalizzata tendenza alla riduzione, i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni (+9,2%), la cui domanda, pur continuando a essere sostenuta in misura di un certo rilievo dalla componente relativa ai beni per l’Ict domestico, ha segnalato un miglioramento anche per i servizi. Anche le spese per i beni e servizi ricreativi hanno mostrato a gennaio, dopo la riduzione di dicembre, una dinamica favorevole: l’evoluzione della domanda di questo segmento, spiega Confcommercio, continua a essere positivamente condizionata dalla sensibile crescita dei consumi per giochi, lotterie e scommesse, settore per il quale il confronto è in parte influenzato dall’ampliamento dell’offerta realizzata nei mesi estivi del 2011. Particolarmente negativa è risultata, anche a gennaio, la dinamica relativa alla domanda per i beni e servizi per la mobilità (-12%). All’interno di questo aggregato va segnalato il calo della domanda per i viaggi aerei, segmento che già in passato si era mostrato sensibile alle fasi di ripiegamento e di ripresa della domanda. Un deciso ridimensionamento si è riscontrato, nonostante l’avvio del periodo dei saldi, anche per la domanda di abbigliamento e calzature (4,3%), settore che vive ormai da tempo una fase di accentuata difficoltà. Situazioni di criticità si sono registrate, anche a gennaio, per la domanda di beni e servizi per la casa (-4%), al cui interno i consumi di mobili e di elettrodomestici continuano a segnalare un netto ridimensionamento. In riduzione risulta anche l’area dell’alimentazione, bevande e tabacchi (-4,4%). Quanto alle previsioni, per il mese di marzo 2012 Confcommercio stima una variazione congiunturale dello 0,4% dell’indice dei prezzi al consumo. Il dato porterebbe a un lieve ridimensionamento del tasso tendenziale, stimato attestarsi al 3,2%, a fronte del 3,3% registrato a febbraio.