Corte Conti: troppe tasse. Garante privacy: più equilibrio

Allarme dalla Corte dei Conti: "Gli italiani pagano troppe tasse". Ma il punto ancor più dolente, sottolinea LA STAMPA, è che "sono sempre i soliti (onesti) a pagarle. Non è una novità, anche se a dirlo è il presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino alla commissione Bilancio della Camera. Non chiacchiere da bar, ma l’analisi impietosa che vede l’Italia fanalino di coda d’Europa in tema di pressione fiscale. Il fisco italiano, secondo la magistratura contabile, pesa troppo su chi ha sempre pagato, cioè ‘i contribuenti fedeli’. Con una pressione complessiva che si avvia al 45%.
Un livello ‘che ha pochi confronti nel mondo’ e che farebbe scalare all’Italia in un colpo solo la classifica Ue dei paesi dove ci sono più tasse, passando dal sesto al quarto posto. ‘Se si assume che l’assetto fiscale medio europeo (Europa a 17) identifichi il benchmark cui rapportare un’evoluzione virtuosa del sistema italiano’ ha spiegato Giampaolino ‘gli sgravi necessari per riportare a livello europeo il prelievo sui redditi da lavoro e da impresa dovrebbero aggirarsi attorno ai 50 miliardi di euro, 32 per i redditi da lavoro e 18 per quelli d’impresa’. Piu’ facile a dirsi che a farsi, in un periodo come questo in cui gli spazi per un ulteriore aumento del prelievo sui consumi ‘non assicurerebbero piu’ di un decimo del fabbisogno complessivo’. Per rilanciare competitivita’, efficienza e crescita economica servirebbero, oltre all’attuazione di una severa politica di contenimento e di riduzione della spesa, l’ampliamento strutturale della base imponibile soggetta a tassazione. Tradotto: bisogna affrontare ‘in modo deciso’ le due grandi questioni della politica fiscale del nostro paese, erosione ed evasione. E pur considerando ‘ineludibile’ l’aggiustamento dei conti, secondo Giampaolino bisognerebbe intervenire sul taglio della spesa: ‘Una volta attenuatesi le condizioni di emergenza per ridurre la pressione fiscale senza compromettere l’equilibrio di bilancio, e’ necessario lavorare con tenacia e determinazione alla riduzione della spesa. Salvaguardando quella parte che ha effetti benefici sulla propensione alla crescita’. Cio’ chiama in primo luogo in causa, spiega il presidente, la spesa d’investimento che ‘al contrario di quanto sarebbe stato necessario, si e’ rivelata la parte di spesa piu’ sacrificata negli ultimi anni’. Una ricetta non facile visto che le previsioni per il 2012 evidenziano una spesa non rimodulabile ancora superiore al 90%. (à)".

Alle critiche della Corte dei Conti si aggiungono quelle del garante della Privacy, Francesco Pizzetti, secondo cui i nuovi accertamenti del Fisco portano a "strappi allo stato di diritto". Scrive LA STAMPA: "La richiesta ‘sempre piu’ massiccia’ di dati personali dei cittadini per la lotta all’evasione, incrementata con il decreto Salva Italia del governo Monti di dicembre, ‘non puo’ che preoccupare se fosse destinato a durare a lungo in futuro’. E’ vero che servono ‘interventi di straordinaria efficacia’ davanti a gravi forme di illegalita’, ma ‘dobbiamo essere consapevoli che siamo in presenza di strappi forti allo Stato di diritto e al concetto di cittadino che ne e’ alla radice’. A bacchettare l’esecutivo per alcuni ‘effetti negativi’ di ‘recenti provvedimenti legislativi’ – dal Salva Italia al decreto sulle semplificazioni approvato ieri dalla Camera – e’ stato il garante della Privacy, Francesco Pizzetti, nel discorso di chiusura del suo settennato alla guida dell’Autorita’ (il mandato scadra’ ad aprile). (à) Ma il discorso del garante va molto al di la’ di un bilancio dell’attivita’ svolta: tocca il tema dell’informazione (‘la gogna, materiale o mediatica che sia, e’ sempre uno strumento pericoloso, anzi pericolosissimo’, quindi ‘i media siano gelosi custodi delle regole che essi stessi si sono dati’) fino all’auspicio che possa essere presto adottata una normativa sull’uso delle intercettazioni e dei dati di traffico telefonico’. Una legge che trovi il ‘giusto equilibrio’ tra privacy, indagini e diritto all’informazione, come invita a fare il presidente del Senato Schifani e anche il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Ma il garante Pizzetti non manca di sottolineare, appunto, anche alcune controindicazioni di leggi recenti. Prima fra tutti, la Salva Italia che predispone, all’articolo 11, la segnalazione all’anagrafe tributaria delle operazioni dei conti correnti.
(à)".

La denuncia della magistratura contabile e il j’accuse di Pizzetti, però, non spaventano l’Agenzia delle Entrate, come rileva il CORRIERE DELLA SERA: "Il piu’ tranquillo di tutti e’ parso proprio Attilio Befera, il ‘Grande fratello’, come molti ormai chiamano il direttore dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia, la bestia nera dei furbetti delle tasse. Almeno a giudicare dall’aria per niente turbata con la quale ha ascoltato il discorso del garante della Privacy, Francesco Pizzetti, e i suoi allarmi sui potenziali rischi per uno Stato di diritto posti dai nuovi strumenti di contrasto all’evasione. Sono rischi potenziali, e come tali non sembrano preoccupare Befera piu’ di tanto.
Del resto da Pizzetti ieri non sono giunte censure sui metodi dell’amministrazione fiscale. E poi, come ricorda Befera in ogni possibile occasione, l’amministrazione si muove sulla base delle leggi proposte dal governo e approvate dal Parlamento. Dove tuttavia le parole di Pizzetti hanno fatto registrare reazioni dure e contrastanti, riaprendo un dibattito solo apparentemente sopito. (à)".

E mentre si accende il dibattito sui controlli del fisco, il CORRIERE DELLA SERA evidenzia le proteste di Confindustria perche’ le liste di nozze diventano tracciabili. "Un quadro, un servizio di posate d’argento, bicchieri di cristallo, sottopiatti. I regali piu’ comuni degli ospiti agli sposi. Saremo sorvegliati anche quando andremo a sceglierli per i nostri amici prossimi a convolare. Secondo le nuove regole fiscali infatti diventera’ obbligatorio pagare ‘con strumenti tracciabili’. Dunque niente piu’ contanti, anche se il conto e’ inferiore ai mille euro. La notizia, apparsa sul sito web di Ttg, e’ stata rilanciata in modo molto critico dall’Astoi, l’associazione dei tour operator aderente a Confindustria.
(à) Il sito Ttg riferisce che a dare l’interpretazione sulla normativa in materia di tracciabilita’, con preciso riferimento alle liste di nozze, sarebbe stata l’Agenzia delle entrate. Che ha chiarito: ‘In caso di singoli pagamenti o regali inferiori a 1.000 euro vanno comunque utilizzati strumenti tracciabili’. L’Astoi ritiene che anziche’ l’Agenzia delle entrate su questa materia sarebbe dovuto intervenire l’organo competente, il ministero dell’Economia, direzione V, che si occupa della prevenzione dell’uso del sistema finanziario per fini illegali".