Sanità, al via campagna di informazione su uso appropriato 118

Sensibilizzare i cittadini, in particolare i giovani e gli stranieri residenti in Italia, all’uso corretto dei servizi di emergenza del 118 e del Pronto soccorso: è questo l’obiettivo di una campagna informativa avviata dal ministero della Salute, in collaborazione con Agenas e con le Regioni, e presentata questa mattina a Roma nella sede del dicastero. "L’uso inappropriato di questi servizi – ha sottolineato il ministro Renato Balduzzi – genera risposte meno efficaci da parte del Sistema sanitario nazionale". Infatti, secondo le stime fornite dalla Simeu (Società italiana di medicina di emergenza e urgenza), oscillano fra il 15 e il 20 per cento gli accessi impropri al Pronto soccorso. Le ragioni sono diverse. "Conta – ha spiegato Giorgio Carbone della Simeu – il fatto che sono sempre aperti 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, rispetto agli orari più limitati dei medici di famiglia. Pesa la circostanza che questi ultimi non hanno sempre gli strumenti adatti per una diagnosi efficiente. E conta anche il fatto che gli italiani sono abbastanza ipocondriaci". Il risultato è che i Pronto soccorso sono spesso affollati, ci sono lunghe file e la qualità del servizio ne viene di conseguenza a risentire. Da qui la necessità di una campagna informativa attraverso spot televisivi (già in onda da ieri sulle reti Rai), poster e slogan (tra cui "Essere pronto aiuta il soccorso") progettati e realizzati attraverso un concorso di idee per under 30, i cui vincitori sono stati premiati questa mattina. Oltre alla parte generica della campagna, rivolta in particolare ai giovani (e perciò realizzata dai giovani), c’è un’altra componente realizzata per il target degli stranieri che vivono in Italia. Sul sito http://emergenzaurgenza.agenas.it le schede della campagna informativa sull’uso appropriato dei servizi 118 e dei Pronto soccorso sono state realizzate in otto lingue diverse: italiano, albanese, cinese, francese, inglese, rumeno, spagnolo, tedesco e ucraino. La campagna ministeriale è stata condivisa anche da molte società scientifiche, ordini e associazioni professionali del settore sanitario.