Il presidente del Consiglio Mario Monti si mostra fiducioso sul fatto che i comportamenti virtuosi mostrati dall’Italia non verranno abbandonati quando i partiti torneranno a un impegno diretto nelle compagini di governo dopo l’esperienza del governo tecnico. E ritiene possibile che, anche in tale nuova fase, la formula della grande coalizione possa essere adottata, se la situazione lo richiederà
In un’intervista concessa a "La Stampa" Monti ha sottolineato come il mondo chieda all`Italia di essere "prevedibile" e insieme ha parlato di governo breve: il grande interrogativo è proprio legato a questa incertezza su cosa succederà tra un anno. Chi garantisce che questi comportamenti virtuosi non verranno abbandonati? "La garanzia – risponde Monti – non la può dare nessuno. Io però sono fiducioso che questo avverrà perché se questi partiti hanno avuto la capacità di intesa e di trovare un terreno comune pur senza avere il beneficio del protagonismo diretto, allora anche in una nuova fase di governi politici, in cui si assumeranno in prima persona la responsabilità di governare con i loro leader, l’interesse al buon esito sarà ancora maggiore".
Ma in che quadro politico immagina tutto ciò? "Se la situazione del Paese lo richiederà ancora – è l’opinione del presidente del Consiglio – allora immagino che saranno anche disposti a mettere a frutto l`acquisita capacità di dialogo tra loro per pensare a soluzioni larghe, a grandi coalizioni. Penso a quelle formule che in passato venivano auspicate ma subito fatte oggetto di sorriso benevolo, in quanto dichiaratamente impossibili, ma che proprio l’esperienza attuale mostra come possibili. Già in un`intervista a La Stampa nel 2005 avevo detto che ci sarebbe voluta una grande coalizione per fare le riforme: mi attirai solo critiche o giudizi di irrealizzabilità ma alla fine mi pare che proprio questo sia successo".
Monti insiste anche sulla necessità di cambi culturali nel Paese. "In questa fase – spiega abbiamo visto come reagiscono gli italiani a sentirsi dire, anche con linguaggio schietto, che occorre fare certe cose che pesano. Per cui ogni volta che penso ai cambiamenti nella società e nella politica mi convinco ancor di più che i comportamenti virtuosi non saranno abbandonati. E sarà bello guardare tutto questo dal di fuori".
Com’è il rapporto con Silvio Berlusconi? "Superata una fase iniziale di normale adattamento a una situazione nuova – risponde Monti – il mio predecessore ha manifestato un importante e continuo sostegno. Sulle grandi questioni internazionali lo tengo informato e partecipe e gli chiedo suggerimenti".
Qual è stato il momento personale più positivo di questi mesi?
"È stato un momento non negativo: quando sono andato in Parlamento per la prima volta a presentare il programma e ho visto che reggevo a questa situazione per me totalmente nuova, allora ho capito che, pur da estraneo, avrei potuto cercare di operare in questo mondo, pro tempore".