Lavoro: Avvenire, da governo sintesi politica ampia e responsabile

‘Dopo decenni di scontro ideologico, di furori sul tema del lavoro’, il quotidiano della Cei Avvenire si chiede perchè ‘solo ora si trova una sintesi politica così ampia e responsabile? Con divisioni fisiologiche e un quadro di proteste (finora) all’interno della normale dialettica democratica’. In un editoriale firmato da Francesco Riccardi e dedicato alla riforma presentata ieri dall’esecutivo, il giornale dei vescovi da’ atto ai leader dei tre partiti di maggioranza ‘di aver saputo (almeno finora) mettere in secondo piano interessi e convenienze politiche per arrivare non a un compromesso al ribasso, ma – come nel caso dei licenziamenti per motivi economici – a un piu’ alto livello di sintesi. Guardando insieme alla necessaria efficienza economica, così come alla salvaguardia dei diritti fondamentali dei lavoratori e – questione mai trascurabile – alle esigenze di coesione sociale. Qualcosa da Paese normale’. Tuttavia, Avvenire ricorda che, con le trasformazioni dovute alla globalizzazione e alla diffusione delle tecnologie informatiche i lavoratori autonomi, a tempo, freelance, i liberi professionisti saranno la maggioranza, mentre i lavoratori ‘dipendenti ‘tradizionali’ quasi in minoranza, relegati alle attivita’ meramente manuali e di produzione manifatturiera. Se così fosse – conclude l’editoriale -, se cosi’ sara’, la riforma di cui discutiamo avrebbe si’ ‘aggiustato’ l’esistente, ma non avremmo ancora compiuto neppure il primo passo nella direzione di promuovere, e insieme tutelare in maniera nuova, la capacita’ autoimprenditoriale di tanti di noi e dei nostri figli’.