Accordo raggiunto ieri sera tra i partiti della maggioranza per la nascita di un sistema di maggiori controllo e trasparenza sui bilanci delle formazioni politiche. Una serie di regole che, nelle intenzioni di Pdl, Pd e Terzo Polo – investiti politicamente dal ciclone che materialmente invece si sta abbattendo sull’ex Margherita e sulla Lega Nord – dovrebbe porre un freno ai finanziamenti illeciti ai partiti e comunque ai trucchi di bilancio che sembrano aver compiuto i tesorieri (quanto autonomamente o in accordo con i vertici politici dei rispettivi partiti è uno dei temi all’attenzione della magistratura) della formazione che fu di Francesco Rutelli e del Carroccio di Umberto Bossi. Regole a parte non si interviene, almeno per ora, sull’entità dei rimborsi elettorali, come veniva invece chiesto da più parti, rinviando questo tema alla fine di maggio. Il punto forse più qualificante dell’accordo – come viene spiegato in una nota congiunta sottoscritta al termine di una lunga riunione dai ‘tecnici’ Gianclaudio Bressa e Antonio Misiani per il Pd, Massimo Corsaro, Donato Bruno e Rocco Crimi per il Pdl, Pino Pisicchio, Benedetto Della Vedova e Giampiero D’Alia per il Terzo Polo – e’ rappresentato dalla nascita della ‘Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti’, guidata dal presidente della Corte dei Conti e composta inoltre dal presidente del Consiglio di Stato e dal primo presidente della Corte Suprema di Cassazione. Nalla nota viene spiegato che questa Commissione effettuera’ il ‘controllo dei rendiconti, delle relazioni e delle note integrative dei bilanci che i singoli partiti saranno tenuti a depositare entro il 15 luglio di ogni anno. Entro il 30 settembre la Commissione trasmettera’ ai Presidenti della Camera e del Senato una relazione contenente l’esito dei controlli. Qualora dai controlli effettuati dalla Commissione emergeranno irregolarita’, i Presidenti della Camera e del Senato provvederanno ad applicare, su proposta della Commissione, sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte la misura delle irregolarita’ stesse’. L’avvio dell’attivita’ di controllo della Commissione interessera’ i rendiconti relativi all’esercizio 2011. Ancora, si prevede che i bilanci dei partiti ‘saranno obbligatoriamente soggetti al controllo ed alla certificazione di societa’ di revisione iscritte nell’albo speciale Consob’. I bilanci saranno pubblicati sui siti Internet delle stesse formazioni politiche ‘nonche’ su una apposita sezione del sito Internet ufficiale della Camera’. Inoltre, ‘i partiti che non percepiscono piu’ rimborsi elettorali saranno comunque soggetti all’obbligo di rendicontazione di cui alla legge 2/1997 fino al loro scioglimento’. Nessuna possibilita’ di investire i soldi all’estero (vedi la Lega Nord in Tanzania). I partiti, viene stabilito, ‘potranno investire la propria liquidita’ esclusivamente in titoli emessi dallo Stato italiano’. Maggiore trasparenza anche sulle donazioni ai partiti politici e sull’attivita’ delle fondazioni. Le donazioni superiori a 5.000 euro ‘dovranno essere rese pubbliche’ mentre le contribuzioni dei partiti a fondazioni, enti e istituzioni o societa’ eccedenti i 50mila euro annui ‘comporteranno l’obbligo per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici’. Tutte queste misure, assicurano nella nota Pdl, Pd e Terzo Polo saranno sottoposte all’attenzione dei capigruppo degli altri partiti presenti in Parlamento e si proporra’ che possano ‘diventare un emendamento al decreto legge fiscale attualmente in discussione alla Camera in modo da trasformarlo in norma di legge nel giro di pochi giorni’. La riforma complessiva del finanziamento ai partiti, a partire evidentemente dalla sua entita’, non arrivera’ pero’ prima di maggio. Nella nota si legge infatti che ‘per quanto riguarda l’attuazione dell’art. 49 della Costituzione, che contemplera’ il tema degli statuti dei partiti e delle loro regole di vita interna, nonche’ l’entita’ e le regole del finanziamento pubblico dei partiti politici, il relativo provvedimento e’ gia’ calendarizzato per l’aula della Camera per l’ultima settimana di maggio’.