Dl banche: emendamenti, anche farmacie e tetto stipendi Quirinale e Camere

Non riguardano solo il settore bancario le modifiche proposte dai senatori al dl banche, ma spaziano dalle farmacie, ai rifiuti, ai servizi pubblici locali, al tetto per gli stipendi di Camere e Quirinale. Restando in senso stretto al campo bancario, il senatore Pdl Lucio Malan chiede la soppressione tout court della norma che introduce dell’Osservatorio sul credito alle Pmi che lo stesso decreto costituisce presso il ministero dell’Economia, mentre altri emendamenti Pdl lo ritoccano, introducendo una relazione semestrale alle Camere o istituendo Osservatori provinciali. Un emendamento del Pd chiede invece di estendere l’analisi dell’acccesso al credito anche alle famiglie. L’IdV insiste nel richiedere l’obbligo di destinare a finanziamenti per famiglie e piccole imprse una quota dei prestiti agevolati ricevuti dalle banche dalla Bce. La Lega Nord ripropone l’esenzione dalle commissioni le spese per l’accquisto di benzina, questa volta fino a 150 euro. Articolato il capitolo degli altri argomenti. Così la Lega Nord tenta anche in questo provvedimento di introdurre un tetto agli stipendi dei dipendenti degli organi istituzionali, ovvero Quirinale e Camere, pari all’emolumento che spetta al primo presidente della Corte di Cassazione. Insieme a Pdl e IdV poi il Carroccio chiede la soppressione della norma che corregge il decreto Salva Italia la’ dove fissa un tetto agli stipendi dei manager pubblici, fatti salvi i contributi previdenziali versati fino al momento delle’entrata in vigore del dl.
Ritornano alla ribalta anche le farmacie, con una decina di proposte di modifica, l’Rc auto, con, tra le altre, la proposta firmata Malan (Pdl) di sopprimere l’obbligo di particare le stesse tariffe sul territorio nazionale, a parita’ dsi condizioni (oggettive e soggettive). Un ordine del giorno sempre a firma del senatore Malan chiede infine al governo di affrontare ‘contestualmente’ la questione degli esodati con quella della salvaguardia delle pensioni per i manager pubblici al cui stipendio è stato posto un tetto.