"Il Terzo polo è una cosa superata, è il momento di unire laici e cattolici nel solco di Monti": si presenta con questo obiettivo Pierferdinando Casini all’indomani dell’azzeramento dei vertici dell’Udc e guardando al nuovo partito che dovrà nascere da qui a qualche mese. Ne parla in un colloquio con LA STAMPA tracciando i contorni di questa creatura che si presenterà al Paese con una proposta di governo "come quella che oggi sta facendo Monti: parlare un linguaggio di serietà, di riforme necessarie, di senso del dovere, di meritocrazia, evitando la demagogia e il populismo". Ha suscitato molto clamore l’evocazione di un coinvolgimento, nel così detto partito della Nazione, dei ministri in carica e sul punto il leader centrista è cauto: "Abbiamo solo voluto dare due segnali: uno sul finanziamento pubblico, sposando la proposta Capaldo di contributi privati ai partiti ma defiscalizzati; e l’altro con l’azzeramento delle cariche dell’Udc. Però quando si pensa di coinvolgere personalità illustri, non è che gli si può far trovare davanti un piatto precotto e confezionato, si tratta di partecipare e scegliere assieme nome, forme…". Non e’ stata una scivolata che ha rischiato di indebolire il governo la cooptazione di ministri tecnici nel progetto? "Ma io non includo e non escludo nessuno, se qualcuno vuol partecipare ben venga. Noi vogliamo dare l’impressione di una cosa aperta. La realta’ e’ che l’isterismo che ha improntato certe reazioni e’ il segno della decomposizione di quello che c’e’".