C’è attesa per il discorso che terrà oggi pomeriggio Mario Monti all’European business summit che si tiene a Bruxelles. In quella sede si discuterà della crisi economica e delle terapie per uscirne e si verificherà se tra i governi di Roma e Berlino c’è convergenza su proposte comuni, come auspica la cancelliera Angela Merkel. Alla Camera è intanto in calendario la discussione del Def, il documento di economia e finanza che traccia le linee da seguire per ottenere il pareggio di bilancio entro il 2013. E’ l’economia a tornare al centro del dibattito non solo italiano. In particolare, la possibilità di invertire la tendenza alla recessione a favore di una ripresa della crescita. Su questo punto cruciale è intervenuto ieri Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, in una audizione al Parlamento europeo. Draghi ha auspicato un colpo d’ali da parte dei governi europei. Dall’incertezza e dalla crisi – ha sostenuto il presidente della Bce – si esce solo se, oltre al tamponamento del debito sovrano e al consolidamento di bilancio, i paesi dell’Unione danno ‘risposte comuni a sfide comuni’. Per Draghi, l’opera di risanamento e’ a meta’ del guado, ora occorre pensare anche a ‘misure strutturali’ che facilitino la crescita economica.
I dati macroeconomici piu’ recenti – secondo il presidente della Bce – ‘sono ambigui e segnalano incertezza per le prospettive economiche dell’area euro’. Rispondendo ad alcune domande che segnalavano l’eccesso di austerita’ indotto dalle politiche di ‘fiscal compact’ (il patto che impone ai paesi europei misure di austerity per tenere i conti in ordine), Draghi ha replicato: ‘Quello che al momento mi e’ maggiormente presente e’ avere un patto per la crescita’.
L’ex governatore della Banca d’Italia ha poi precisato: ‘Un consolidamento fiscale attuato solo attraverso l’aumento delle tasse e’ sicuramente recessivo. Sarebbe meglio tagliare spese improduttive, ma nell’urgenza e’ piu’ facile aumentare le tasse’. Angela Merkel, in attesa di conoscere il risultato delle elezioni presidenziali in Francia che potrebbero bocciare la rielezione di Nicolas Sarkozy, da’ ragione al presidente della Bce e rivela di aver preso contatti con il governo italiano per promuovere iniziative concrete per la crescita nel prossimo Consiglio europeo di giugno. ‘Abbiamo bisogno di crescita, come dice Draghi, che passi attraverso le riforme strutturali. Noi abbiamo bisogno di crescita, crescita basata su iniziative permanenti, non solo su programmi di congiuntura’, ha commentato la cancelliera tedesca riferendosi al discorso del presidente della Bce.
Il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, a proposito di un asse Berlino-Roma, ha confermato che c’e’ gia’ stato un incontro fra l’entourage di Merkel e quello del presidente del Consiglio italiano. Si sarebbe svolto all’inizio della settimana con l’obiettivo di promuovere iniziative concrete per la crescita da far discutere nel prossimo Consiglio europeo di giugno.
‘Il consulente europeo della cancelliera tedesca e il suo omologo italiano – ha detto in particolare Seibert – si sono incontrati questa settimana proprio per uno scambio su come utilizzare il prossimo Consiglio europeo di giugno, come quello di gennaio e di marzo, per la crescita. Quella invocata da Giorgio Napolitano e Mario Draghi e’ una crescita sostenibile, non una crescita ottenuta con programmi che aumentino i debiti’.
Ieri il premier Monti ha ribadito la linea del suo governo: ‘Il rigore portera’ gradualmente a una crescita sostenibile e al lavoro. Per uscire dalla crisi non esistono facili vie o scorciatoie’. Parole che non sono piaciute a Susanna Camusso, segretaria della Cgil, che nel comizio a Milano che ricordava il 25 aprile ha attaccato il governo che ‘ha praticato molto rigore e poca equita”.
Anche Francois Hollande, lo sfidante di Sarkozy, si dice d’ accordo con il discorso di Draghi sulla crescita: ‘Senza di essa l’ Europa non potra’ uscire dalla crisi. Non voglio creare conflitti con la cancelliera tedesca Merkel. Ma neanche nascondere le differenze nelle nostre posizioni. Con lei, in caso di vittoria, avro’ discussioni ferme e amichevoli’. Hollande piace sia alla destra sia alla sinistra del vecchio continente proprio perche’ promette di invertire la politica a senso unico a favore del rigore seguita fin qui dall’asse Merkel-Sarkozy.