Il segnale era arrivato dalla conferenza dei capigruppo alla Camera, dove all’unanimita’ era stato accolto l’invito di Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, alla commissione Affari Costituzionali di provare a unificare la discussione sulle proposte di legge riguardanti la riforma dei rimborsi elettorali e i controlli dei bilanci dei partiti. Nel pomeriggio arriva l’annuncio che il testo di riforma sulla trasparenza dei bilanci firmato unitariamente da Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini sara’ sostituito da un altro per cercare di allargare il consenso e unificare in uniche norme trasparenza e finanziamento pubblico. La nuova proposta verrà messa a punto dai relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl), che lavoreranno per tradurre in unico testo le indicazioni della conferenza dei capigruppo: accorpare il tema del controllo dei bilanci e quello dei finanziamenti. Dichiara Bressa: ‘La vecchia proposta di legge sarà una parte di un testo nuovo. Si tratterà di una proposta semplice, poi ci sarà l’attività emendativa’. L’obiettivo resta quello di ridurre sensibilmente la quota di finanziamento ai partiti da parte dello Stato accompagnando questa riduzione con forme alternative di finanziamento diretto da parte dei cittadini. La discussione in Aula, come previsto dalle decisioni dei capigruppo, inizierà il 14 maggio. Slitta invece in avanti, al 7 maggio, il termine per la presentazione degli eventuali emendamenti perche’ alcune nuove proposte di legge non sono ancora state esaminate dalla commissione Affari costituzionali: quella della Lega Nord che propone l’abolizione del finanziamento pubblico con l’abrogazione della legge del 1999 che stabilisce i rimborsi elettorali, quella di Casini modellata sul disegno di legge di iniziativa popolare che ha come primo firmatario Pellegrino Capaldo, presidente dell’Associazione amici dell’Istituto Sturzo, e quella di Silvano Moffa, del gruppo di Popolo e territorio. La proposta di legge di Casini prevede in particolare contributi volontari da parte dei cittadini fino a un massimo di duemila euro per ogni singolo sostenitore e stabilisce che il credito di imposta riconosciuto dallo Stato e’ pari al 95% dell’erogazione: è calcolato infine in cinque anni il periodo transitorio per passare alle nuove forme di finanziamento ai partiti. La proposta della Lega Nord opta per il finanziamento con la destinazione diretta del 5 per mille da parte dei cittadini e sul contributo diretto da parte dei militanti del partito stabilendo intanto la rinuncia dell’ultima rata di finanziamento pubblico prevista per l’anno in corso.
I due relatori Bressa e Calderisi lavoreranno anche la prossima settimana, quando la Camera sospende la propria attivita’ per dare agio ai deputati di partecipare all’ultima parte di campagna elettorale in vista delle amministrative del prossimo 6 maggio. Il nuovo testo sara’ presentato in commissione il 3 maggio. Ma intanto la riunione di ieri pomeriggio della commissione Affari costituzionali ha riscontrato l’opposizione della Lega Nord e dei Radicali. ‘E’ solo demagogia perche’ si doveva abbinare anche la discussione sull’articolo 49 della Costituzione, quello che dovrebbe regolare la vita dei partiti’, dichiara il leghista Pierguido Vanalli. Fortemente critico il giudizio del radicale Maurizio Turco: ‘Fanno uno spezzatino dell’articolo 49 con l’obiettivo di evitare la discussione sulla democrazia all’interno dei partiti. Altrimenti non c’è ragione di spezzettare tutto e separare il dibattito su controllo e finanziamento da quello sull’articolo 49′. I radicali, annuncia Turco, presenteranno in forma di emendamenti la proposta sulla riforma dei partiti che fece Luigi Sturzo nel 1958 sulla personalita’ giuridica e la trasparenza dei bilanci dei partiti, oltre che proposte di modifica per chiedere che si parli di finanziamento pubblico e non piu’ di rimborso. Gli emendamenti al nuovo testo di Bressa e Calderisi verranno discussi dalla commissione Affari costituzionali l’8 e il 9 maggio, il 10 si votera’ il mandato ai relatori, il 14 la parola passa direttamente all’Aula. La decisione della Camera di accelerare il confronto su due provvedimenti che riguardano la riforma dei partiti ha ripercussioni sul Senato, dove finora non ha fatto passi in avanti l’iter di confronto sulla nuova legge elettorale. Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali e relatore sulle proposte di riforma, assicura che la discussione riprendera’ il 2 maggio mentre il termine per la presentazione degli emendamenti resta fissato all’8 maggio.