"Il rigore? Vedo una situazione molto difficile per il nostro Paese. C’è un buco da 20 miliardi di euro da sanare". L’allarme è di Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia che, in un colloquio con il Corriere della Sera, non fa mancare i propri rilievi alla politica economica del governo Monti.
"Il Governo ha scelto solo tasse e aumenti, la manovra è squilibrata", dice l’ex ministro. E aggiunge: "bisognava spostare i prelievi dalle persone alle cose, riducendo un welfare generoso anche con i ricchi".
A livello internazionale, prosegue Tremonti, "l’impressione è che, dopo le riunioni del Fondo monetario, si addensino sull’Europa nubi di tempesta: la scelta di lasciarla al suo destino. E’ evidente nella dinamica dei mercati. C’è una progressiva drammatizzazione dello scenario. A fronte si muove una classe politica europea che dà impressione di non aver mai letto un libro di storia".
Quanto all’Italia "si poteva fare una manovra fortemente equilibrata e portare a casa da novembre risultati molto consistenti" ottenendo a regime 10-15 miliardi. "Avevamo lasciato a questo governo – dice Tremonti – una delega previdenziale e assistenziale molto ampia, allargando le basi imponibili, riducendo la tax expanditure, spostando il prelievo dalle persone alla cose, riducendo un welfare generoso anche con i ricchi". Questa, secondo Tremonti "era la via maestra. E invece è stata scelta la via delle tasse e delle tariffe, Non solo. Dal governo sono stati restituiti tagli di spesa: alle regioni per un miliardo e mezzo e ai Comuni per 500 milioni mentre sulle Province non si è fatto nulla. E adesso ci ritroviamo a metà anno con un fabbisogno che va da 17 a 20 miliardi".