In un tempo di crisi come l’attuale ‘è necessario che, accanto alla difesa dei diritti, non venga meno il senso dei doveri, la competenza nel proprio lavoro, la correttezza nello svolgimento di compiti istituzionali e nell’osservanza delle leggi, la giustizia nei rapporti sociali, e, qualunque sia il ruolo sociale, il rispetto della cosa pubblica e la ricerca sincera del bene comune’. Lo chiede il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, in apertura del 24* Congresso Nazionale delle Acli. Il segretario della Cei ha, quindi, citato le parole di papa Benedetto XVI che ha ribadito, di fronte alla crisi, la necessità di non scoraggiarsi ma di intraprendere nuove forme di impegno. ‘La crisi può e deve essere uno sprone a riflettere sull’esistenza umana e sull’importanza della sua dimensione etica… – ha detto Crociata citando il papa – per darci nuove regole che assicurino a tutti la possibilità di vivere dignitosamente e di sviluppare le proprie capacità a beneficio dell’intera comunità’. Una dimensione che non deve mai ‘perdere di vista quanti un lavoro non ce l’hanno ancora o non ce l’hanno più’, ha ricordato il vescovo che ha definito, poi, ‘una risposta alle questioni più impellenti della vita di oggi’ quella dell’esigenza di ‘ricostruire il Paese’. ‘C’è futuro per l’Italia a condizione di costruire nuove relazioni ispirate a solidarietà, condivisione e comunione’, ha concluso mons. Crociata ribadendo l’impegno diretto della comunità cristiana in questo senso.