Lega al test del voto, ma la testa è già al congresso

"Roberto Maroni è in una bella posizione. Se noi andiamo bene alle amministrative dirà che è merito suo. Se andiamo indietro dirà che è demerito degli altri". Giuseppe Leoni, tra i fondatori della Lega autonomista lombarda e amico da sempre di Umberto Bossi con cui condivide, assieme alla moglie del presidente federale Manuela la proprietà del marchio Lega, sintetizza così la possibile ricaduta politica di una tornata elettorale che tutti in Lega prevedono, lontano dai microfoni, "disastrosa" o al massimo "deludente". Lo stesso Maroni l`ha ammesso subito, dopo la notizia dell`avviso di garanzia per l`ex tesoriere Francesco Belsito: "Questa vicenda avrà conseguenze sulle amministrative".

Poi, tornando sull`argomento, ha messo le mani avanti: "Sarà per noi difficile. Partiamo con l’handicap, dobbiamo recuperare. Ma ce la mettiamo tutta. Non so come andrà – ha ammesso – ma penso che qualche bella soddisfazione ce l’avremo". Il riferimento è alle elezioni di domenica a Verona, dove appare favorito il maroniano sindaco uscente Tosi. In caso di sua vittoria, dopo essersi presentato con l`appoggio di una lista civica "personale" a cui lo stesso Bossi si era in un primo tempo opposto, verrà letto come una vittoria di Maroni o della Lega contro le altre liste? Negli altri comuni importanti, dove peraltro la Lega spesso corre da sola, le speranze di vittoria sono basse. Il Carroccio rischia di vincere solo in alcuni comuni sotto i 15mila abitanti e di riconfermare ben pochi sindaci. Se si assisterà, come molti prevedono, ad un crollo della Lega in Lombardia, da cui proviene gran parte della classe dirigente del Carroccio e di una sostanziale tenuta dei sindaci nel Veneto, potrebbe riaprirsi una nuova fase di conflittualità tra le due anime, lombarda e veneta, del movimento, con un riassetto dei rapporti di forza.

Dal punto di vista del consenso, il risultato del voto di domenica e lunedì nei Comuni del Nord sarà molto importante per misurare la tenuta della Lega dopo gli scandali ma probabilmente non costituirà un test chiaro sul futuro né tantomeno un verdetto su un possibile irreversibile declino del movimento, che ha le caratteristiche di radicamento territoriale e di "devozione" al "capo" dello zoccolo duro per il quale appare affrettato "liquidare" la Lega. In ogni caso, è prematuro quantificare l`onda lunga degli effetti dello scandalo giudiziario che ha coinvolto il Carroccio e appannato l`immagine del movimento, come ammettono gli stessi leghisti.